Bocciata la mozione di sfiducia al governo della Regione. Con 41 no (tre deputati assenti) che confermano dunque la fiducia al governatore Renato Schifani e soltanto 26 sì, si conclude un pomeriggio di riflettori puntati sulle opposizioni. Nessuna sorpresa, i voti espressi sono quelli previsti e la maggioranza vota senza esitazioni, compatta.
Come aveva risposto Schifani alle contestazioni
Il voto è arrivato subito dopo la replica del Presidente della Regione: “Non abbiamo il Grande fratello, non siamo negli sgabuzzini dove due persone, un corruttore e un corrotto, firmano patti scellerati. Quale sarebbe la responsabilità del governo? Parlo da avvocato oltre che da presidente della Regione e vi dico sono responsabilità personali. Noi la corruzione abbiamo dimostrato di combatterla scegliendo Invitalia per le grandi gare e firmando un patto con L’Anac, l’Autorità anti corruzione” aveva detto un governatore determinato, a tratti duro, quello che interviene alla fine del dibattito sulla mozione di sfiducia. Ne ha per tutti Renato Schifani e non nasconde tanti motivi di “indisposizione”.
L’attacco a Giuseppe Conte
“Giuseppe Conte viene a Palermo per attaccarmi – dice Schifani. Sono un liberale e accetto tutto. Anche le offese politiche e le nefandezze. E’ la politica che sta scadendo. Non offese personali, per carità, ma politiche. Ma che lo si faccia davanti al murales di Falcone e Borsellino, questo no, non lo accetto. I due giudici martiri sono patrimonio di tutti ma non si possono usare così. Perché proprio io sono colui che si è battuto per rendere stabile il carcere duro. Ci sono interviste che lo dimostrano (e mostra un articolo del Giornale di Sicilia del 2002)”.
Il siparietto con il Pd Dipasquale
Mentre Schifani parla dai banchi delle opposizioni molti deputati rumoreggiano e non bastano i richiami del presidente Galvagno. Schifani risponde a Dipasquale del Pd “Non si preoccupi, poi parlerò anche del suo linguaggio”. E continua proprio affrontando lo slittare verso l’offesa della politica siciliana “Bisogna stare attenti – dice – perché oggi usate questo linguaggio contro di noi, ma aprite alla possibilità che domani qualcuno lo sui contro di voi. E’ la democrazia dell’alternanza”.
Il passaggio sul governo Crocetta
Sulla sanità Schifani ricorda i disastri del governo Crocetta “C’eravate anche voi, molti di voi durante le proteste dei disabili, la sanità bloccata”.
L’economia siciliana cresce
Aumentano le entrate tributarie, abbiamo rating internazionali sempre più stabili, abbiamo liquidità aumentata, l’occupazione aumentata di 215mila unità come dice il Ministro del lavoro. Ci sono 60mila nuove imprese, è aumentato il Pil, aumenta il traffico di passeggeri e la presenza turistica”
“Il mio governo lavora su tre assi: emergenze, sociale e crescita. Non abbiamo fatto un nuovo precario e stiamo mazzerando quelli che abbiamo trovato e che c’erano da decenni.
Nomine
Schifani ricorda, poi, le novità della commissione per le nomine in sanità, i passi avanti per i termovalorizzatori e tanto altro “E’ il cambiamento ma c’è chi è contrario. Legittimo, la democrazia è questo”.






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