• La denuncia delle consigliere Giulia Argiroffi e Marianna Caronia
  • “Solo 12 interventi nel piano, progetti vecchi”
  • “Certezza che i fondi andranno persi”

“Palermo non ha ancora un piano triennale per le opere pubbliche per il periodo 2020-2022“. Questa in sostanza la denuncia delle consigliere comunali Giulia Argiroffi e Marianna Caronia che in una nota esprimono la loro preoccupazione sulla situazione.

“Nonostante siamo già ad aprile del 2021 – apre la nota – il Comune di Palermo continua a non avere un piano triennale delle opere pubbliche per il periodo 2020-2022. No, non è un errore di battitura, siamo davvero senza un piano triennale di programmazione degli interventi di cui certamente la città e la sua economia hanno bisogno”.

“Piano presentato da Amministrazione è impresentabile”

La nota continua ponendo l’accento sul programma presentato dall’amministrazione comunale e bocciato dalla commissione. Si legge: “Quello presentato dall’Amministrazione e bocciato dalla Commissione è un programma semplicemente impresentabile. L’elenco delle opere per le quali c’era la copertura finanziaria e per le quali si doveva arrivare all’impegno di spesa entro il 31.12.2020 è vergognoso, contiene solo 12 interventi, progetti vecchi e ad uno stato di definizione talmente arretrato da rendere impossibile l’impegno di spesa che infatti non è arrivato”.

“Certezza che i fondi andranno persi”

Argiroffi e Caronia sottolineano come “Di fatto questo non-programma certifica non più il rischio ma la certezza di fondi che andranno persi, lavori che non si faranno, economia sempre più ferma.

Auspichiamo ma dubitiamo che l’amministrazione recepisca il messaggio contenuto nel parere contrario di oggi dato dalla Commissione e si impegni a produrre un programma decente e in tempo utile per l’anno in corso. Siamo certe che se il programma rimarrà così non potrà che essere bocciato anche dal Consiglio, che non può tacere e voltarsi dall’altra parte davanti ad un’altra fotografia così desolante di Palermo. Si segnala che i voti contrari sono stati di Argiroffi, Caronia, Russo, Tantillo e Ferrara. I favorevoli di Gentile e Melluso”.

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