Regna ancora il caos in molte scuole di Palermo per via delle modalità -poco chiare- di assegnazione del bonus docenti meritevoli, previsto dalla riforma della Buona scuola.

Spetta ai comitati di valutazione presenti in ogni istituto (dirigente, tre docenti, due rappresentanti dei genitori, alle superiori un solo rappresentante genitori, uno degli studenti e un componente esterno nominato dall’ufficio scolastico regionale) stabilire i criteri per il conferimento di questo premio e, come ha riportato stamattina Repubblica, dividere i docenti tra meritevoli e non, rischiando così di compromettere l’equilibrio fra docenti, corpo insegnanti e dirigenti scolastici.

Sul piede di guerra numerose scuole palermitane come l’istituto Padre Pino Puglisi di Brancaccio dove un’assemblea dei docenti si è opposta alla decisione secondo cui al lavoro svolto in classe, per esempio, viene attribuito un punteggio inferiore rispetto alla collaborazione con il dirigente.

Ci è sembrato mortificante per la professionalità dei docenti – spiega Domenico Buccheri, professore dell’ istituto Padre Pino Puglisi – ma soprattutto non rispondente allo spirito della nostra scuola e a quello di Padre Puglisi a cui ci ispiriamo. Per questo abbiamo fatto una controproposta dove invece del punteggio si parla di “indicatori” come per esempio, curare il rapporto fra la scuola e la famiglia che da noi è fondamentale, oppure fare attenzione al coinvolgimento emotivo degli alunni”.

Seguono i licei Cannizzaro, sito invia Arimondi, e Damiani Almeyda di via Vivaldi dove i docenti si sono rifiutati di essere valutati.

“Da noi il comitato è stato eletto a fatica – afferma Nanni Alliata, professore dell’Almeyda – Abbiamo sottoscritto un documento per non essere valutati. Questi soldi potrebbero finire nel fondo di istituto”.

Non sono ancora ben chiari i criteri di assegnazione del buono.

In alcuni istituti il premio verrà attribuito a quegli insegnanti che accompagneranno i ragazzi in gita, che non metteranno note agli studenti nel registro di classe e che saranno presenti in aula e alle riunioni degli organi collegiali,  come già accade al Ninni Cassarà.

“Sono criteri condivisi – dice Daniela Crimi, preside del Cassarà – Sono piccoli elementi che concorrono a una valutazione più generale dell’ insegnante. Per esempio, il prof che mette meno note, in qualche modo dimostra di saper gestire bene la classe”.

In altre scuole, è il caso del liceo classico Garibaldi, ad essere premiati saranno quei docenti che effettueranno meno assenze e chi si mostrerà più collaborativo anche nei confronti del dirigente, sostituendolo durante le vacanze estive, come avviene invece all’istituto turistico Marco Polo.

 

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