“Una pezza così piccola, inadatta e cucita male che non potrà coprire i danni del buco autoprodotto”. A lanciare l’allarme Cna, Confartigianato, Casartigiani e Claai che puntano il dito contro “l’incomprensibile atteggiamento” della Regione rispetto alla questione che riguarda l’erogazione del “BonusSicilia Agenda Urbana”.

La richiesta di rinvio del bando non accettata

“Avevamo chiesto un rinvio della scadenza per la presentazione delle domande per consentire alle imprese di adeguarsi o al sistema di correggere l’impostazione –  affermano i vertici regionali delle organizzazioni datoriali – ma per tutta risposta la Regione pubblica un nuovo avviso improponibile, che continua a fare leva sulla stessa inidonea piattaforma e con una finestra temporale di appena una settimana, a partire da domani. Si rischiano così una valanga di ricorsi, assolutamente legittimi da parte delle imprese – aggiungono le 4 sigle – sarebbe stato sufficiente, così come da noi proposto,  concedere qualche giorno in più, atteso che le aziende hanno aspettato mesi e mesi questa opportunità sfornata comodamente dalla Regione. Ci dispiace registrare questa ostinata indifferenza da parte della politica siciliana, a cui rinnoviamo con spirito costruttivo l’appello di tornare sui propri passi nell’ottica di sanare gli errori della piattaforma per evitare inevitabili contenziosi”.

All’invio della domanda i primi intoppi

Secondo Cna, Confartigianato, Casartigiani  e Claai saltano subito agli occhi delle evidenti anomalie. L’intoppo si rileva durante l’inserimento delle domande per la concessione del contributo, la cui scadenza originaria era fissata per domani. “A molte imprese viene inibito l’invio dell’istanza – osservano – a causa di un problema con il sistema Infocamere che gestisce i flussi di presentazione della Regione. In buona sostanza, le imprese sono costrette a inoltrare una istanza telematica, al costo di 35 euro, per fare ‘riconoscere’ al sistema un dato che è già in suo possesso. Questa procedura, che già impone un ingiusto esborso da parte delle imprese, richiede la presentazione tramite intermediario con firma digitale. Questo significa anche un allungamento dei tempi, dal momento che deve essere lavorata dagli uffici delle Camere di Commercio e come se non bastasse ci sono poi le tante imprese in attesa di Durc che, nonostante dispongano di tutti i requisiti necessari, si ritroveranno in caso di inconveniente a non poter presentare la richiesta per il superamento dei termini”.

Molte imprese rischiano di restare fuori

In questo modo potrebbero restare fuori dai giochi molte aziende: “È inaccettabile escludere un’ampia platea esclusivamente per colpa di un fattore tecnico, per un errore non imputabile alle imprese ma alla Regione e a Infocamere. Occorre scomodare il senso del realismo e il senso di responsabilità – concludono Cna, Confartigianato, Casartigiani  e Claai – per agire nell’interesse del tessuto socio-economico che ha bisogno, in un momento che resta abbastanza delicato, di una Regione alleata e non di un interlocutore istituzionale distratto o poco attento e scarsamente sensibile alle criticità rilevate delle imprese e da chi legittimamente le rappresenta”.

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