Riesumato dal cimitero di Borgetto il cadavere di una donna. Le operazioni si sono rese necessarie in seguito all’apertura di un’indagine da parte della Procura di Palermo per il decesso della 40enne Stefania Ferrante, avvenuto lo scorso anno. A far riaprire il caso la denuncia della madre della donna morta. A distanza di un anno ha presentato una denuncia ai carabinieri sostenendo che la figlia sarebbe morta a causa dei maltrattamenti subiti dal marito.

Le verifiche investigative

I  militari dell’arma della compagnia di Partinico si sono subito messi in moto. Hanno già sentito amici, parenti e vicini di casa della coppia. Iscritto nel registro degli indagati ovviamente il marito, una sorta di atto dovuto in questi casi. L’uomo è difeso dall’avvocato Bartolomeo Parrino che fornisce ben altra versione. “La donna è morta a causa di un ictus. A certificarlo fu il medico – sostiene il legale -. Era risaputi i conflitti tra la madre della donna morta e il genero”. Il cadavere riesumato è stato già trasportato all’istituto di medicina legale di Palermo ed oggi sarà effettuata l’autopsia.

Il caso recente nel Siracusano

Nel Siracusano la scorsa estate ci fu una riesumazione di cadavere. Venne estumulato il corpo di Francesco Di Pietro, bancario in pensione. Il suo cadavere, in avanzato stato di decomposizione, fu trovato tra i rovi di un agrumeto della contrada Ciricò di Carlentini all’interno di una sacca per la conservazione dei cadaveri. In seguito poi agli esami effettuati i carabinieri del nucleo investigativo di Siracusa e della compagnia di Augusta notificarono una custodia cautelare ad Adriano Rossitto, 39enne di Lentini. All’epoca l’uomo era già in carcere nell’ambito per il duplice omicidio di Francesca Oliva e Maria Marino.

La riesumazione di Aldo Naro

Nel settembre del 2020 avvenne la riesumazione del corpo di Aldo Naro, il giovane medico ucciso nel 2015 nella discoteca Goa di Palermo. La salma, su disposizione della Procura di Palermo, venne estumulata al cimitero di San Cataldo e poi trasportata nel dipartimento di medicina legale dell’università Magna Graecia. Qui poi venne effettuato un esame diagnostico utilizzando il moderno metodo della“virtopsy” in formato 3D. Lo decise il gip del tribunale di Palermo, Filippo Serio, che nominò un collegio di periti. Il giudice chiese di accertare le cause e la modalità della morte di Aldo Naro, oltreché una precisa mappatura delle lesioni riportate dal giovane in conseguenza del pestaggio subito la notte tra il 14 e il 15 febbraio 2015.

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