I carabinieri hanno riesumato il corpo di Francesco Di Pietro,  un bancario in pensione ritrovato cadavere nell’agosto 2019 in contrada Ciricò di Carlentini all’interno di una body bag.

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Il duplice omicidio di madre e figlia

La salma è stata trasferita nella camera mortuaria dell’ ospedale dove sarà sottoposta ad un nuovo  esame autoptico per verificare la presenza di ulteriori prove anche in relazione ad un duplice omicidio avvenuto l’estate scorsa.

Un indagato per entrambi gli episodi

I corpi senza vita di Francesca Oliva e Lucia Marino, madre e figlia, furono trovati l’8 ed il il 10 luglio del 2021 e per il loro decesso è indagato Adriano Rossitto, 37 anni, titolare di un’agenzia funebre, compagno della Marino. Il commerciante è legato alla morte del bancario, infatti è indagato per soppressione di cadavere.

La morte del bancario

Quando fu trovata la salma del bancario, grazie ad un passante, i carabinieri ed il medico legale intervenuti non
poterono accertare l’identità della vittima poiché era nuda e senza documenti e non c’erano altri segni identificativi.

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Le operazioni  risultarono difficili poiché il corpo era in avanzato stato di decomposizione dovuto al fatto che la sacca utilizzata, presumibilmente a causa dello spostamento, presentava uno strappo e quindi non era più ermetica.

Le indagini

Le successive indagini si rivolsero a verificare se in quei giorni nei comuni di Lentini e Carlentini e nelle zone limitrofe risultava la scomparsa di una persona e in effetti gli inquirenti scoprirono che Di Pietro era sparito da circa una settimana.  I militari rinvennero l’automobile dell’uomo nel parcheggio dell’ospedale di Lentini e grazie ai campioni di Dna risalirono alla sua identità.

Il profilo del bancario

Attraverso i filmati delle telecamere si scoprì che Di Pietro la mattina del 21 agosto, era uscito di casa e alla guida della sua Fiat Tipo si diresse verso il centro storico di Lentini.

Gli interrogatori ai familiari permisero di svelare l’amicizia con Rossitto, nella cui agenzia funebre si recava con assiduità. Indagando sul profilo della vittima venne fuori che:  era un ex dipendente della banca “Carige” di Lentini in pensione; era un uomo metodico e abitudinario, molto geloso della sua autovettura, una Fiat Tipo, che non faceva guidare a nessuno, percorreva sempre le stesse strade e parcheggiava sempre negli stessi posti; frequentava assiduamente l’agenzia di onoranze funebri “Gardenia”, in via Garibaldi di Lentini, gestita da Rossitto. Nella stessa agenzia conobbe altre persone, pure loro frequentatrici del titolare del locale.

I sospetti su Rossitto

Dall’analisi dell’attività investigativa, a carico di Rossitto, sarebbero emersi dei gravi indizi soprattutto per le  discrepanze delle sue dichiarazioni. Questi elementi, supportati dagli accertamenti scientifici effettuati dai Ris di Messina, sia all’interno dell’appartamento che all’interno dell’auto di Di Pietro, avrebbero definito un quadro accusatorio solido ai danni del commerciante, condotto in carcere su disposizione del gip di Siracusa.