I finanzieri del comando provinciale di Palermo hanno sequestrato, in diversi interventi oltre 1,5 milioni di fuochi d’artificio per oltre 4,3 tonnellate. Nel primo caso, i militari del 2° Nucleo Operativo Metropolitano Palermo hanno sequestrato in diversi punti vendita o mega store numerosi botti messi in vendita senza la regolare autorizzazione rilasciata dal prefetto.

Botti vicini a prodotti infiammabili

I fuochi d’artificio erano esposti vicino ad articoli altamente infiammabili, tovaglioli di carta, fiori artificiali, piatti e bicchieri di plastica, accendigas da cucina, accendini contenenti gas liquido, bombolette spray.

In tutto 9 persone denunciate

Sono stati segnalati alla procura cinque extracomunitari per commercio illegale di materiale esplodente, ricettazione, e anche per violazioni alla normativa antincendio e alla normativa sulla sicurezza sui luoghi di lavoro, mentre la merce illegalmente detenuta o posta in vendita, circa 1,5 milioni di artifizi pirotecnici, del peso corrispondente di oltre 2,5 tonnellate, è stata sottoposta a sequestro penale. Altre 4 persone, 3 residenti a Palermo e uno a Corleone sono stati denunciati dai Baschi Verdi del Gruppo Pronto Impiego che hanno individuato e sequestrato oltre 220 “batterie” di artifizi pirotecnici per un peso complessivo pari a oltre 880 chili.

Botti anche presso depositi postali

Diversi giochi pirotecnici sono state sequestrati presso i depositi di corrieri postali. Erano spedizioni dove non era indicata l’origine, la destinazione e la natura del contenuto, Nei pacchi sono stati trovati 1.356 artifizi pirotecnici per un peso complessivo di circa 950 Kg. Sono in corso le indagini per risalire ai 9 destinatari.

Ordinanza anti botti a Palermo

Il sindaco di Palermo Roberto Lagalla ha emanato un’ordinanza con la quale dispone – a partire da domani 30 dicembre e fino a venerdì 6 gennaio 2023 – “il divieto assoluto su tutto il territorio comunale di accensione, lancio e sparo di fuochi d’artificio, mortaretti, petardi, bombette e oggetti similari”. La violazione dell’ordinanza comporta l’applicazione di sanzioni amministrative tra 500 e 5.000 euro, “oltre al sequestro del materiale pirotecnico utilizzato o illecitamente detenuto e la successiva confisca, fatte salve, inoltre, eventuali e ulteriori sanzioni penali e amministrative disposte dalla normativa vigente”. Inoltre, se la trasgressione dell’ordinanza viene commessa “in un luogo dove sia adunanza o concorso di persone, la pena è dell’arresto fino a un mese”, previsioni confermate nell’ambito del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza.