Doveva essereun Capodanno sena botti un po’ in tutta la Sicilia. L’ordinanza che li vieta è arrivata dapprima a Catania poi, via via, in quasi tutte le altre città. Ultima ad emnarla in extremis la città di Palermo.

Eppure, nonostante l’ordinanza, i botti nons ono mancati e continua a scoppiare un po’ dappertutto. Una tradizione che è dura a morire e ad essere sostituita ma soprattutto una completa assenza di opportuni controlli.

Le forze dell’ordine erano impegnate perla sicurezza della festa, i vigili rubani per la viabilità. Su questo non ci piove. Ma perchè alle tre del mattino si curavano di far multe per la sosta in doppia fila in via Marchese di Rocccaforte a Palermo (solo per fare un esempio) e contempoaneamente non si curavano di chi lanciava petardi, bome e bombette poco distante?

E’ una questione di sensibilità che non è ancora sviluppata. Esiste una frangia di persone che ancora non si rassegna al divieto ed alla pericolosità dei fuochi pirotecnici. Una frangia di controllori che considera, comqune, questa violazion secondaria. In fondo è capodanno spariamo pure un po’ e lasciamo correre.

A Siracusa, invece, i carabinieri hanno sequestrato botti illegali per oltre 100 chili. Tre giovanissimi sono stati individuati alla guida in condizioni psico-fisiche alterate da un’assunzione di alcolici oltre i limiti previsti e sono state elevate 29 contravvenzioni per infrazioni al codice della strada.

Complessivamente sono stati oltre 100 i militari impegnati nella provincia di Siracusa nelle 24 ore per controllare il territorio, con servizi a piedi, in auto, moto e a bordo della stazione mobile.

Il comandante provinciale, colonnello Luigi Grasso e il comandante della compagnia di Siracusa, Maggiore Alessandro Chichi, hanno assicurato la loro presenza in piazza Duomo anche al fine di festeggiare il nuovo anno con il personale in servizio, con familiari e con il presidente dell’associazione nazionale carabinieri aretusea e alcuni soci.