Sono giorni decisivi in casa Rap. A breve, la società Partecipata dovrebbe varare la delibera con la quale verranno finalmente autorizzate le assunzioni dei 46 nuovi autisti. Risorse umane attese già da febbraio ma delle quali l’azienda ha dovuto fare a meno fino ad oggi a causa di lungaggini burocratiche. Tutto all’ombra di un aumento della Tari (la tassa sui rifiuti) che, per quanto edulcorato, ha lasciato scontenti i cittadini palermitani. Ciò anche a causa delle carenze che presenta il servizio di raccolta della spazzatura in città. Il problema rimane sempre quello, ovvero la carenza di personale. Qualche beneficio concreto dovrebbe arrivare con la conclusione dell’altro concorso, ovvero quello nato per assumere 306 operatori ecologici. Ma i tempi per completare il potenziamento d’organico saranno comunque lunghi. E nel mentre bisognerà far fronte non solo alle esigenze della città e dell’Amministrazione, ma anche a tutte le magagne burocratiche che si presenteranno sul cammino di Rap.
I problemi di Rap: le richieste dell’Ufficio Dogane
Categoria in cui rientrano le spese legali che l’azienda dovrà sostenere. Settore nel quale Rap ha recentemente visto l’insorgere di due problemi. Il primo riguarda le richieste dell’Ufficio Dogane. Il dipartimento statale ha infatti presentato il conto per riscuotere una cifra di poco superiore ai 500.000 euro. Il motivo riguarda alcune agevolazioni ricevute da Rap sull’utilizzo dei propri mezzi aziendali. Sconti di cui la società Partecipata ha usufruito nonostante la stessa risulti “priva del requisito essenziale, ovvero l’iscrizione all’albo degli autotrasportatori”. In particolare, l’Ufficio Dogane ha contestato due tranche temporali. La prima andava dal terzo trimestre del 2013 al primo dei 2014, con un importo richiesto da 356.000 euro. Mentre la seconda interessa il periodo fra il secondo trimestre del 2014 e il secondo trimeste del 2015, per una cifra di poco superiore ai 174.000 euro. Da capire cosa deciderà di fare Rap in tal senso.
La causa contro un ex dirigente tecnico
Il secondo problema riguarda invece una recente sentenza emessa dal Tribunale di Lavoro di Palermo. Contesto nel quale si trovava recentemente opposta ad Antonino Putrone, ex dirigente tecnico licenziato a febbraio 2022 per motivi di salute. L’ex dipendente, difeso dai legali Ferdinando Caronia e Maria Cristina Russo, ha avanzato una serie di richieste. Fra queste figura una richieste di risarcimento danni da 300.000 euro per la mancata stipula di una polizza assicurativa che copriva le conseguenze di alcuni problemi fisici. Il giudice Dante Martino, pur riconoscendo all’azienda le ragioni che hanno portato al licenziamento, ha ritenuto di accettare le richieste di Putrone sul profilo risarcitorio, condannando in primo grado la Rap al pagamento della somma richiesta da Putrone. Fronte sul quale gli uffici di Rap hanno fatto sapere che potrebbero presentare ricorso, anche se si attende il dispositivo della sentenza per capire come procedere.
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