E’ bufera nella Palermo calcistica. Una bufera che stavolta non è legata ai magri risultati della squadra precipitata inesorabilmente in serie B alla fine di un campionato profondamente deludente, e nemmeno legata al così detto closing ovvero la chiusura del contratto di vendita della squadra da Zamparini a Paul Baccaglini, anche questo affare naufragato fra le polemiche.
La bufera, stavolta, porta una divisa e si chiama Guardia di Finanza. Questa mattina la polizia tributaria si è presentata tanto nella sede della società sportiva Palermo calcio quanto negli uffici e nelle abitazioni di Maurizio Zamparini per verificare, acquisire e sequestrare documenti. Le perquisizioni sono state disposte dalla magistratura nell’ambito di un’inchiesta in cui si ipotizzano i reati di falso in bilancio, appropriazione indebita, riciclaggio e autoriciclaggio.
I finanzieri sono entrati negli uffici di viale del Fante, allo stadio Renzo Barbera, e contemporaneamente i loro colleghi perquisivano la villa di Zamparini, ad Aiello del Friuli, ma anche gli uffici della Mepal a Vergiate (Va). Hanno portato via pile di documenti e pc. Una perlustrazione durata diverse ore. Sotto la lente di ingrandimento le società collegate al gruppo Zamparini, in un’inchiesta aperta dalla Procura di Palermo per una serie di reati: appropriazione indebita, riciclaggio, impiego di proventi di provenienza illecita, autoriciclaggio, sottrazione fraudolenta al pagamento di imposte e falso in bilancio aggravato dalla transnazionalità.
La reazione di Zamparini è stata veemente come nel suo stile ma subito ci ha pensato il procuratore Francesco Lo Voi a spegnere la polemica e precisare che la Procura di Palermo “ha disposto delle perquisizioni, che sono in corso di esecuzione a opera della Guardia di Finanza, nell’ambito di un procedimento penale nei confronti di diversi indagati per i reati di appropriazione indebita, riciclaggio, impiego di proventi di provenienza illecita, auto riciclaggio, sottrazione fraudolenta al pagamento di imposte e falso in bilancio aggravato dalla trans nazionalità”. Si legge in una nota del procuratore di Palermo Francesco Lo Voi, in merito all’indagine sul Palermo Calcio.
“E’ opportuno precisare altresì – aggiunge Lo Voi – che l’oggetto delle indagini preliminari in corso non riguarda le vicende relative alla cessione del Palermo Calcio”.
Nelle settimana scorse proprio Zamparini aveva parlato di 40 milioni di euro di debiti per il Palermo ma per lo più con le banche o derivanti da contenziosi con i procuratori sportivi. Di questi 1 milione e 800 mila euro sarebbero debiti con l’agenzia delle entrate per metà rateizzati ma non si conosce la situazione della restante metà
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