Maria Clara Canzoneri e Alessandra Marino, dipendenti dell’Ast, la municipalizzata regionale finita al centro di un terremoto giudiziario per presunti bandi e assunzioni pilotate, prendono le distanze dall’inchiesta. Accostamento “incongruo ed è estremamente fuorviante”, dicono in una nota.

“Assunte da 20 anni”

Canzoneri e Marino sono assegnate all’ufficio legale della società, e precisano di essere “entrate in AST Spa nel dicembre del 2002 attraverso pubblica selezione, bandita sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Sicilia: le stesse, dunque, sono state assunte in AST quasi vent’anni prima i fatti contestati nella odierna indagine della Gdf, la quale, in tutta evidenza si riferisce a ben altro oggetto d’inchiesta (utilizzo di lavoratori e interinali)”.

L’inchiesta della Procura di Palermo

I nomi delle due dipendenti sono usciti fuori in seguito all‘operazione della Guardia di Finanza di Palermo, denominata “Gomme Lisce”. I finanzieri del comando provinciale di Palermo hanno eseguito un’ordinanza dal gip del tribunale, su richiesta della procura, nei confronti di 9 soggetti, indagati a vario titolo di corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio, turbata libertà degli incanti, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, falsità ideologica in atto pubblico, frode nelle pubbliche forniture e truffa aggravata ai danni dello Stato. Uno si trova agli arresti domiciliari e otto destinatari di misure interdittive della durata di un anno, sospensione dall’esercizio di un pubblico ufficio o servizio e divieto di contrattare con la pubblica amministrazione. Complessivamente gli indagati sono 16.

“Nessun sostegno d’imprenditori o politici”

“Qualsiasi accostamento del nome dell’avvocato Canzoneri e dell’avvocato Marino all’oggetto della citata indagine di P.G., – dicono le due legali -, risulta essere del tutto incongruo ed è estremamente fuorviante per il lettore”.
Le due professioniste, nella qualità di avvocati dipendenti, “hanno sempre prestato la propria attività a favore della azienda con specchiata onorabilità e decoro, senza alcun sostegno di “influenti gruppi imprenditoriali o noti esponenti politici” con cui si disconosce qualsiasi tipo di parentela, relazione o rapporto”. Per tale motivo, l’avv. Canzoneri e l’avv. Marino, a difesa del proprio onore e del proprio decoro, hanno conferito ad un legale ogni più ampio mandato “per agire in giudizio in tutte le sedi consentite dall’ordinamento, nei confronti di chiunque abbia esternato le sopracitate calunniatone e diffamatorie illazioni e/o di chiunque se ne faccia portatore”. 

Il caso del nipote di Cracolici, la replica

Nel corso di una audizione l’avvocato Giuseppe Terrano, dipendente Ast che aveva presentato diverse denunce, aveva elencato una serie di dipendenti che sarebbero stati assunti grazie al sostegno di noti esponenti politici o influenti gruppi imprenditoriali. Tra essi l’architetto Antonino Contorno, nipote di Antonello Cracolici. E proprio su questo punto arriva la replica del politico dem. “Leggo dalla cronaca riportata sullo scandalo AST, che viene riportato nel rapporto della guardia di finanza, il mio rapporto di parentela con un dipendente della stessa azienda. Embè! L’architetto Contorno, oltre a essere mio parente, è dipendente della’AST da oltre 16 anni e prima ha svolto come professionista a partita IVA il ruolo di tecnico, per conto di AST System, società partecipata dalla stessa AST, per le valutazioni del rischio sismico del terremoto di Siracusa avvenuto nel 2001. Mascariare è l’attività ormai diffusa che prova a tirare indistintamente esponenti politici aldilà delle effettive responsabilità. Mi chiedo quale sarebbe la mia responsabilità se non di avere un nipote che lavora all’AST da oltre 16 anni che nulla ha a che vedere con l’odierna inchiesta”. Questa la replica di Antonello Cracolici.

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