Comune che vai, fisco che trovi. Non è un gioco di parole ma la fotografia delle disparità in materia di tributi locali e servizi. Fa tappa a Palermo il tour della Cna per offrire i dati del carico fiscale e burocratico, diventato una vera zavorra per lo sviluppo delle imprese e degli artigiani.
Ragusa provincia con il minor carico fiscale
E se Ragusa festeggia per avere uno dei minori carichi in materia di tributi locali – il dato comunque si assesta poco sopra il 59 per cento – di sicuro la lentezza della burocrazia fa perdere tempo e risorse.
E’ quanto sostiene il presidente della Cna di Ragusa, Giampaolo Roccuzzo secondo il quale “Il tempo è una risorsa finita. La sburocratizzazione è ancora una chimera. Un esempio banale: per esporre una semplice insegna pubblicitaria ci sono costi e tempi diversi da città a città. Quel che si paga e si attende a Milano non è paragonabile a quanto accade in Sicilia”.
Certificazioni energetiche nuovo balzello
Anche il segretario ragusano della confederazione degli artigiani è dello stesso avviso. Carmelo Caccamo sottolinea le difficoltà che si incontrano “per ottenere le certificazioni sui sistemi energetici ambientali. Se ne parla tanto ma poi è difficile realizzarli. Ogni mattina – e penso soprattutto alle imprese del settore edile – andiamo a sbattere contro il muro di una burocrazia complessa e farraginosa”.
I tentativi della Regione di semplificare
L’amministrazione regionale, da parte sua, prova a fare il possibile. E la strada potrebbe essere quella della piena applicazione dello Statuto. “Con la riforma dello Statuto – ha spiegato l’assessore al Bilancio, Alessandro Dagnino – abbiamo la possibilità di ridurre o addirittura abbattere del tutto alcuni tributi locali a favore delle imprese e siamo la prima regione a farlo”.
Intanto i dati di UnionCamere parlano di un numero di imprese in crescita soprattutto nel settore artigiano e soprattutto nel ragusano






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