Cambiano gli equilibri in assemblea regionale siciliana e con essi cambiano anche le probabilità dello sbarco di Giorgio Mulè quale commissario di Forza Italia nell’isola.

Tommaso Calderone sceglie la Camera

Tommaso Calderone, uno dei quattro deputati regionali aderenti al gruppo di Forza Italia, quello che fa capo a Gianfranco Miccichè (per distinguerlo dal gruppo Forza Italia all’Ars al quale aderisce anche il presidente della regione Renato Schifani) ha appena presentato le sue dimissioni da parlamentare regionale optando, nei termini di legge,m per l’elezione alla Camera dei Deputati.

Di fatto il gruppo di Miccichè, adesso, si trova composto da soli 3 deputati. In base al regolamento Parlamentare, quindi, per poter continuare a costituire gruppo sarà necessaria una deroga a firma del Presidente dell’Ars Gaetano Galvagno. Un passaggio importante che cambia gli equilibri in Assemblea e dentro Forza Italia.

Gruppo Forza Italia all’Ars sale a dieci

Per effetto della scelta di Calderone di andare a Roma subentra Bernadette Grasso, ex assessore alla Funzione Pubblica e alle Autonomie Locali. La Grasso, è noto, aderirà al gruppo Forza Italia all’Ars, quello a cui aderisce anche il Presidente della regione, che sale, così a 10 deputati. La scelta di Galvagno sull’eventuale deroga o meno al gruppo di Miccichè dirà in modo chiaro come stanno le cose. Se, insomma, l’intenzione dentro Forza Italia è quella di cercare la pace. Diversamente il gruppo azzurro di maggior numero potrebbe scegliere di far pressione sugli alleati di Fratelli d’Italia e dunque chiedere a Galvagno di non firmare la deroga e proseguire nella guerra da una posizione dominante assumendosi il rischio che ne deriva per la tenuta generale della maggioranza i cui numeri ci sarebbero ancora ma sarebbero estremamente risicati

Scemano le possibilità di Mulè commissario azzurro nell’isola

In questo clima che si viene a formare scemano le possibilità che Giorgio Mulè venga indicato come commissario di Forza Italia in Sicilia. Una ipotesi data per cosa quasi fatta ma rispetto alla quale crescono i distinguo e le narrazioni alternative delle vicende romane.

Berlusconi rimane in silenzio

Anche di fronte a questa ipotesi, infatti, nel pranzo dio domenica Berlusconi sarebbe rimasto in silenzio sul Caso Sicilia. un silenzio che dura da tempo e che, secondo gli uomini più lontani da Miccichè, significa proprio che la scelta non è stata fatta, tutt’altro.

Situazione complessa

La situazione è sempre più complessa. trovare la pace non è strada attualmente percorribile. Gli oppositori del coordinatore, infatti, sono numerosi e in vantaggio e non intendono scendere a patti.

Le altre opzioni ancora da sciogliere all’Ars

Dopo la scelta dell’ex capogruppo di Fi all’Ars Tommaso Calderone, che ha deciso di optare per il seggio conquistato alle Politiche e andrà alla Camera, rinunciando a Sala d’Ercole, rimangono tre i deputati che devono sciogliere la riserva tra il seggio siciliano e quello nazionale. Luca Cannata, (FdI) eletto alla Camera e all’Assemblea regionale siciliana nelle elezioni del 25 settembre scorso ha inviato la nota con cui comunica di optare per il posto alla Camera. Carlo Auteri è il primo dei non eletti nella circoscrizione di Siracusa e subentrerà a Sala d’Ercole all’ex sindaco di Avola. Sono infine Anthony Barbagallo e Gianfranco Micciché gli altri due parlamentari chiamati a scegliere. Il segretario regionale del Pd non ha ancora formalizzato la sua decisione. La prima dei non eletti è Ersilia Saverino. L’ex presidente dell’Ars Miccichè in questi mesi più volte invece ribadito la sua volontà di restare all’Ars.

 

Articoli correlati