Carlo Calenda arriva in Sicilia a sostegno di Gaetano Armao. Due giorni di eventi sull’Isola per il leader di Azione, oggi a Palermo per presentare la candidatura a presidente dell’attuale vicepresidente della Regione. Domani invece l’esponente centrista si recherà a Catania, dove proseguirà il progetto di sviluppo del Terzo Polo. Ciò ad un mese dall’appuntamento elettorale che riguarderà non solo la Sicilia ma tutto il Paese.ù
Calenda: “Armao persona giusta per governare la Sicilia”
Un evento, quello tenutosi questa sera al Teatro Massimo, aperto alla cittadinanza e alla stampa, nel quale Calenda ha illustrato i principali punti programmatici del suo partito: dalla lotta ai populisti, passando per i temi dell’energia e della tutela del welfare. Presenti, insieme al leader di Azione, il candidato alla presidenza della Regione Gaetano Armao, il senatore Davide Faraone e il viceministro Teresa Bellanova.
“La nostra è una sfida uguale a quella che facciamo a livello nazionale – evidenzia Calenda -. La Sicilia ha bisogno di capacità amministrativa ed esecutiva, ovvero di mettere a terra le cose. Armao ha tutte le competenze per farlo. La squadra che presenteremo ha tutte le esperienze necessarie. Noi rappresenteremo l’Isola al Parlamento, alla Camera e al Senato. Faremo un lavoro di cui abbiamo già parlato. Per esempio, daremo due miliardi ai Comuni per fare la progettazione all’esterno, per non perdere i fondi del PNRR. Dopodichè, se gli italiani vogliono continuare con la destra, la sinistra, il vaffa, lo faranno. Ma devono sapere che per questa strada ci andremo a schiantare”.
L’attacco al PD e all’asse di centrosinistra
Una parentesi politica che entra nel vivo quando, a domanda specifica, il leader di Azione interviene sulla spaccatura del fronte progressista. Fatto avvenuto a pochi giorni dalla chiusura delle liste per le Regionali e le Nazionali. Nei giorni scorsi, il presidente dell’Assemblea Nazionale di +Europa Fabrizio Ferrandelli aveva teso la mano al collega centrista per riformare un gruppo forte di centrosinistra. Proposta sulla quale Calenda ha così replicato.
“+Europa ha fatto una scelta che non condivido. Sono con noi e Italia viva in Renew Europe e hanno scelto di stare in un’alleanza con Fratoianni e Bonelli. Fabrizio Ferrandelli (presidente dell’assemblea nazionale di +Europa, ndr) è una persona che stimo moltissimo e spero che riesca a entrare in Parlamento. E spero che domani, quando verrà lanciata una grande operazione di costruzione di un polo liberale, popolare e riformista, +Europa capisca l’errore e torni a lavorare con noi, nessuna acredine nei loro confronti”.
Poi l’attacco ad Enrico Letta e al PD. “Io non capisco bene questa cosa. Prima stanno con il M5S, poi non ci stanno più. Poi Letta dice che torneranno con i 5 Stelle dopo le elezioni. Però dentro la coalizione ci sono Fratoianni e Bonelli che dicono no a tutto. Non si capisce molto. Credo che Letta gestisca coalizioni confuse. Come pensava di non avere i 5 Stelle a livello nazionale e di averli qui in Sicilia. Non è il momento della confusione in Italia. Mentre noi parliamo, con partiti che si fanno la guerra, sono quelli che stanno nello stesso Governo. Allora io dico di fermarci un secondo per dare a Draghi la possibilità di fare un decreto sufficentemente forte da garantire sicurezze sul piano dell’energia”.
“De Luca? Se elettori vogliono votarlo perchè urla, lo facciano”
Un caos a sinistra che potrebbe avvantaggiare in Sicilia chi sta su un piano indipendenti. Fra questi c’è il leader di Sicilia Vera Cateno De Luca. Una personalità sulla quale Carlo Calenda non lesina critiche. “Gli elettori vogliono votare Cateno De Luca perchè urla in televisione, lo facciano. Nessuno può salvare gli italiani da se stessi. Devono essere i siciliani a capire che il voto vuol affidare una cosa propria, la Regione o lo Stato, a persone che non devono essere brave a fare un video ma devono sapere gestire ed amministrare. Ho avuto diverse esperienze professionali, ma quando sono diventato ministro avevo comunque paura di non riuscire. Un timore sano, perchè vuol dire che realizzi la difficoltà delle cose. Qui sembra che tutti sanno fare tutto. Non hanno mai lavorato un giorno fuori dalla politica, ma sono tutti dei fenomeni. A me sembra una cosa a cui gli elettori devono dire basta, poi decideranno loro. L’elettore è re in democrazia”.
PNRR punto centrale del programma
Fra i grandi temi del programma di Azione c’è sicuramente quello della gestione dei fondi del PNRR. Un programma europeo che vede nella Sicilia uno dei principali beneficiari d’Italia. “Per la campagna in Sicilia stiamo cercando di offrire qui quello che stiamo offrendo in Italia: un percorso di serietà cercando di spendere al meglio i soldi del PNRR. Lanciamo la sfida del Terzo Polo, qui in Sicilia, con una persona come Gaetano Armao di grande serietà e qualità. Quello che faremo è lavorare per completare quello che Draghi ha iniziato, ovvero il PNRR, con la Sicilia principale beneficiaria di fondi da spendere direttamente“.
Il rischio di una crisi energetica ed economica
Carlo Calenda lancia un appello alle principali forze politiche del paese sul tema del caro energia. Il leader di Azione avverte dei rischi che gli aumenti del gas, a suo parere, possano avere sull’economia e le famiglie italiane. “Noi stiamo rischiando una tempesta perfetta. Abbiamo i costi dell’energia più alti d’Europa. In contemporanea, i fondi d’investimento stanno attaccando l’Italia sul debito, tutto questo a chi ha sfiduciato Draghi, ovvero Berlusconi, Conte e Salvini. Adesso c’è bisogno di un time out istituzionale. Che i partiti si fermino e si incontrino un giorno e propongano a Draghi un patto serio, con le seguenti condizioni. Bisogna sganciare le rinnovabili dal prezzo del gas”.
“C’è bisogno del rigassificatore di Piombino – aggiunge Calenda -. Bisogna mettere almeno 30 miliardi di euro per investirli sulle imprese, i commercianti e le famiglie. Per farlo occorre uno scostamento di bilancio. I partiti devono prendere l’impegno di essere prudenti e responsabili sul bilancio. Bisogna cancellare le promesse, rassicurando i mercato. Solo così è possibile farlo. Altrimenti le imprese italiane chiuderanno. Questo rischia di essere uno tsunami più forte del primo lockdown. Bisogna agire con responsabilità e serietà”.
Passaggio anche sul tema degli impianti, con Calenda che si dice favorevole al nucleare. “Noi siamo assolutamente favorevoli al nucleare, l’unica energia costante che ha emissioni zero. Senza nucleare non arriveremo mai agli obiettivi europei. Del resto il Giappone ha ripreso la costruzione di centrali. Stanno costruendo rigassificatori. Noi dobbiamo riaprire i pozzi per essere sicuri ed indipendenti”.
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