Randagismo, prevenzione del fenomeno e futuro del Canile Municipale a Palermo diventano tema caldo per le associazioni degli animalisti che puntano il dito contro il Comune di Palermo.

In una nota congiunta firmata da Lida Palermo, Ugda Sicilia, Leal Palermo, Oipa Palermo, Ada Palermo, Sos primo soccorso Onlus, Enpa Palermo, Enpa Carini, Felici nella coda Onlus, Ridai la vita ad un Rott odv, Lo Scodinzolo, I canuzzi di Marzia e Maria Onlus, Leidaa Palermo e provincia ed AnimAnimalista Odv, le associazioni vanno all’attacco dell’amministrazione.

Col canile di via Tiro a segno che verrà potenziato ma con i locali dell’ex mattatoio che verranno chiusi. Nelle intenzioni c’è la volontà di trasferire tutti nella zona di Bellolampo ma le associazioni si chiedono che fine faranno gli animali.

Si legge nella lunga lettera: “Ritorna e risuona nuovamente il tema delle deportazioni, che chiaramente vede coinvolti gli esseri più indifesi e senza diritto di replica al mondo: I CANI DEL CANILE COMUNALE DI PALERMO. E si perché la mala-gestione di tutto ciò che riguarda il diritto animale in città, sta proprio nel reiterare la stessa sterile condotta nel tempo: rifiutarsi di intraprendere percorsi di prevenzione che se pur lenti porterebbero inevitabilmente a dei cambiamenti sia nel modo di concepire il cane , sia nella gestione del fenomeno del randagismo che oggi purtroppo assume un’ accezione negativa a causa del fatto che un “randagio” finisce il più delle volte in un canile concepito ancora come un luogo punitivo, proprio come il canile comunale di Palermo, con box di pochi metri e uno stile di vita che ucciderebbe la dignità di qualunque essere vivente!”.

“Da oltre 10 anni canile municipale deporta gli animali”

Le associazioni parlano senza mezzi termini di “deportazione”. E scrivono “È da oltre dieci anni che i cani del canile municipale di Palermo vengono deportati senza prima pensare all’attuazione di un programma che diminuisca il tasso di randagismo sul territorio”.

Inoltre “Apprendiamo oggi dalla stampa che i locali dell’ex mattatoio comunale di Palermo stanno per chiudere e lo apprendiamo solo dalla stampa poiché né l’Assessore Pennino, né la dirigente Pennisi, né tantomeno la consulente per i rapporti con le associazioni, ci hanno informate”.

Tavolo tecnico per il 30 ottobre, “Ma nessuno ci ha interpellato”

La nota prosegue: “È stato indetto un tavolo tecnico per lunedì 30 Ottobre p.v., ma da ciò che apprendiamo dai giornali ogni decisione è stata già presa senza avere prima interpellato le associazioni animaliste locali (come al solito) e senza avere chiesto collaborazione alcuna alle stesse”.

Inoltre: “In queste ore cresce il malcontento tra le Associazioni animaliste poiché apprendiamo che nel piano di alienazione 2023 e con la Delibera consiliare 69 del 15 maggio corrente anno, i locali dell’ex mattatoio (inclusa area Coime) sono posti in vendita a base d’asta di 10 milioni di euro. (Ben felici se il comune risolve i problemi economici, ma non sulla pelle dei cani e spendendo soldi sulle deportazioni)”.

“Il vincolo idrogeologico”

Le associazioni rilevano “Nessuno ci aveva informato se non la stampa. L’unica notizia ricevuta dagli uffici comunali era che sull’ex mattatoio comunale insiste un vincolo idrogeologico e che addirittura si parla di esondazioni del Fiume Oreto. Ma ci chiediamo come sia possibile che accanto al fiume possano esistere proprietà comunali, di civile abitazione e di edilizia convenzionata o dormitorio comunale, così anche passaggio Tram o caserma dei carabinieri. Un vincolo idrogeologico uscito dal cilindro probabilmente a fronte di una scelta ben diversa, la vendita dei locali e la volontà di fare cassa”.

“Quattrocento deportazioni verso Enna”

Le associazioni tornano sulle deportazioni “Ancora una volta, si parla di deportazioni, 400 posti in un canile di Enna a soldi dei contribuenti. Quattrocento posti che non servono ad ospitare nemmeno un quarto degli ingressi dei cani se consideriamo che il presidio di Palermo fa fronte annualmente all’ingresso di 1750 cani circa. Vorranno deportarli tutti?”.

Ipotesi nuovo canile a Bellolampo

Gli animalisti lamentano ancora una volta di non essere state interpellate anche sull’eventualità del nuovo canile che sarebbe stato individuato nell’area di Bellolampo.

Queste le parole a riguardo: “Noi associazioni Animaliste non siamo state informate sulla posizione dell’eventuale nuovo canile (se mai verrà costruito). Apprendiamo sempre dalla stampa che la località è Bellolampo”.

Ed ancora: “Sorridiamo, pensiamo ad una scena già vissuta dieci anni fa con la precedente amministrazione comunale. L’area individuata era a ridosso alla discarica e di case ed in base al piano regolatore era impossibile costruire un canile in quella zona e ricordiamo di problematiche relative alla salubrità dell’ambiente circostante per eventuali operatori addetti alla gestione. Infatti poi furono valutati altri sopralluoghi in altre zone come mezzo Monreale e Villabate”.

EFra l’altro, ci si interroga anche sulla gestione logistica degli eventuali trasferimenti tra tiro a segno ed eventualmente Bellolampo, non essendo zone limitrofe ed essendo spesso fuori uso i furgoni di accalappiatura. Forse si intende sciupare risorse economiche tra mezzi per personale comunale o sanitario asp affinché i cani possano essere portati a terapia o per semplici adozioni?”.

Probabili vie legali

“Nelle prossime ore sentiremo i nostri avvocati per scegliere le azioni legali più opportune, soprattutto per ciò che riguarda la spesa pubblica e le tasche di noi cittadini già provati e con il disagio economico che tutti noi stiamo vivendo di questi tempi. I cani del canile municipale di Palermo non sono sacchi di patate da spostare e deportare a piacimento di Signor Sindaco, Assessore, Dirigente e consulenti vari”.

 

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