Garantire l’assistenza igienico-personale agli studenti con disabilità nelle scuole è un servizio indispensabile per la dignità del singolo, ma in Sicilia non c’è una normativa chiara. Un continuo saliscendi, paragonato ad una corsa sulle montagne russe: oggi famiglie, scuole e istituzioni non hanno ben chiaro come ottemperare i bisogni dei soggetti “fragili”, operazione che dal 2004 nell’isola è presa in carico dagli operatori igienico-personali. Un tema che pone l’attenzione sul diritto allo studio ma soprattutto sulla dignità della persona all’interno  dei corridoi scolastici.

“Ad oggi il servizio di assistenza per gli alunni con disabilità non risulta attivo in alcune scuole della provincia di Palermo, con gravi disagi per le famiglie e per gli stessi studenti – spiega Giovanni Gallina, presidente dell’associazione Cittadinanza Attiva Aps – diversa è invece la situazione al Comune di Monreale, dove l’amministrazione ha assunto un impegno concreto affinché il servizio non venga sospeso e possa proseguire regolarmente dando continuità e tutela ai ragazzi”.

Il punto sulla questione

In Sicilia, una legge regionale del 2004, ha previsto la figura degli operatori igienico-personale, affidando alle cooperative sociali il compito di garantire servizi come accompagnamento e assistenza all’igiene. Una professione che per oltre 15 anni ha rappresentato un punto di riferimento per famiglie e scuole e che ad oggi rischia di scomparire.

Anni più tardi, sono subentrati nuovi pareri, circolari e disposizioni generando il caos. “Ad oggi in alcuni istituti scolastici siciliani viene riconosciuto ai collaboratori scolastici la possibilità di accompagnare l’alunno in bagno e assisterlo – ha detto Gallina – senza però specificare l’intero perimetro del servizio, generando, al contempo, caos e malcontento tra i genitori”.

Le complicanze

Ad “aggravare” una situazione delicata e piuttosto complessa è il decreto legislativo 62/2024 che ha introdotto una sperimentazione in alcune province: tocca all’Inps valutare, non solo sul piano medico ma anche sociale e intimo, le necessità degli studenti con disabilità.  Un rallentamento partito già in precedenza da alcune circolari, “tra cui la circolare Scavone”, specifica Gallina,  che rischia di paralizzare l’avvio dei servizi e l’inserimento di tutti i soggetti fragili necessitanti delle figure.

“Abbiamo una normativa talmente frastagliata che oggi ci troviamo con dirigenti, organi politici e genitori che non sanno se il servizio inizia o meno” denuncia il presidente.

I comitati rispondono

Per fare chiarezza sull’argomento, diversi comitati civici stanno lavorando ad un documento da sottoporre alla Regione siciliana. L’obiettivo è fare chiarezza ma soprattutto garantire la giusta assistenza e cura anche durante l’orario scolastico.