Burocrazia lumaca negli uffici tecnici del Comune di Palermo, dove il caos regna sovrano ed i tempi sono estenuanti.
A fornire i numeri di quella che si configura come una vera e propria emergenza è l’edizione odierna di Repubblica Palermo.
Sono ben 1500 i cittadini che hanno richiesto un appuntamento per avere delucidazioni sulla Tari, verranno ricevuti a partire da maggio 2020.
Almeno una cinquantina di ingegneri poi, puntano il dito contro il Comune denunciano i tempi beffa delle comunicazioni di inizio attività con i cittadini che iniziano i lavori e devono poi interromperli, pagando inoltre una multa.
E ancora, sono necessari nove mesi per avere un’autorizzazione edilizia. Lo denunciano gli architetti a proposito del Sue, lo Sportello unico edilizia. Ci sono inoltre 800 senzatetto che aspettano la sanatoria ma mancano funzionari che possano occuparsi delle loro pratiche e 50mila cittadini che aspettano di chiudere i condoni.
Eppure un mese fa, a proposito della Tari, ad esempio, era stata annunciata la riapertura di un apposito front-office in via Ausonia con almeno 8 postazioni. Lo sportello ha riaperto ma le postazioni sono solo 4 e servono a dare informazioni generiche.
“Sportelli inutili — dice ancora a Repubblica Palermo il presidente dell’Ottava circoscrizione Marco Frasca Polara — gli unici front- office operativi sono il nostro di via Fileti e quello di via Monte San Calogero. Ogni giorno siamo presi d’assalto e non sappiamo come fronteggiare la rabbia dei contribuenti. Abbiamo più di mille prenotazioni: siamo pieni fino a maggio”. In via Monte San Calogero le prenotazioni sono più di 500.
Il direttore generale Antonio Le Donne ha convocato una riunione.
“Entro una settimana — dice — firmerò una disposizione”.
In pratica il direttore dovrebbe autorizzare un numero di dipendenti delle circoscrizioni ad accedere ai dati dei contribuenti e stabilire quanti nuovi sportelli aprire.
Secondo il vice sindaco Fabio Giambrone i problemi degli uffici tecnici del Comune sono legati alla mancanza di dirigenti: “Il concorso è partito e la commissione sta esaminando le circa 400 domande arrivate per 11 posti”, dice.
Ma servono ancora nuovi concorsi per aumentare il personale. Giambrone è fiducioso. “Dal 2012, quando ci siamo insediati, al 2022, – chiarisce – perderemo tra quota 100 e pensioni, 1800 dipendenti. Faremo nuovi concorsi e nel frattempo stiamo studiando con Sispi nuovi sistemi per potenziare i servizi informatizzati”.
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