Non responsabilità dei medici ma “concorrenti responsabilità gestionali” che portano all’insufficienza del personale assegnato al Trauma center e all’insufficienza anche degli spazi dedicati all’area di emergenza. Sono queste le conclusioni del dirigente generale del Dipartimento di Pianificazione strategica in sanità della Regione siciliana, l’ex manager Salvatore Iacolino. E su questa relazione, inviata al presidente della Regione dopo una ispezione fatta a Capodanno, che si basa la successiva visita di Schifani in ospedale e le convocazioni che piovono fino alle dimissioni del direttore sanitario dell’ospedale.
La relazione
“Le criticità dell’Area di Emergenza, che si riferiscono alla limitatezza degli spazi ed alla carenza di risorse umane, si uniscono all’altra grave carenza di personale, prevalentemente profilo professionale medici, che in un ospedale che è centro di riferimento per la Sicilia Occidentale per la Traumatologia, sembrano potere evidenziare profili di concorrente responsabilità gestionale” scrive Iacolino che continua parlando di “gravi situazioni deficitarie” in particolare nei reparti di Ortopedia e Medicina, annota la presenza di 50 pazienti in barella, compresi quelli nell’area riservata al Pronto Soccorso, e di 15 ricoverati con fratture in attesa d’intervento, puntando il dito sulle responsabilità organizzative e “gestionali” della struttura piuttosto che sull’impegno da parte di medici e sanitari.
Una relazione che doveva restare riservata
Ma la relazione in questione doveva restare riservata ed anche se quel che è stato reso noto è solo una piccola anticipazione questo non doveva succedere, precisa il dirigente generale Salvatore Iacolino che ci tiene a mettere a posto alcuni dettagli: “In riferimento a quanto riportato da alcuni organi di stampa, in ordine alla relazione riservata inviata al presidente della Regione Renato Schifani, si evidenzia – scrive Iacolino a chi ha pubblicato le anticipazioni – che al sottoscritto è stato riferito dai dirigenti dell’azienda, durante il sopralluogo effettuato in data 01.01.2025 nell’Area di emergenza dell’ospedale Villa Sofia, la presenza di “circa 50 pazienti nell’area riservata al pronto soccorso del medesimo ospedale. Tuttavia, ho rilevato che soltanto alcuni di essi erano collocati sulle barelle per la riferita mancanza di posti nei reparti di Medicina, Chirurgia e Ortopedia”.
Conferme ed ispezioni in arrivo
Iacolino poi aggiunge alcune conferme alle indiscrezioni e di aver dato disposizioni in merito “Confermo di avere evidenziato talune gravi criticità in relazione alle quali ho dato immediate disposizioni con particolare riferimento alla ripresa delle attività operatorie di Ortopedia. Confermo, ancora, di avere dato impulso ad apposita attività ispettiva che verrà posta in essere nel corso della prossima settimana ed acquisito il relativo rapporto, l’amministrazione regionale adotterà i conseguenti provvedimenti”.
Ma sulla fuga di notizie “a proposito della richiamata relazione “riservata” che tale non è rimasta , effettuerò le necessarie verifiche per evitarne il ripetersi“
Caos non solo al Pronto Soccorso
“Caos regna sovrano all’ospedale Villa Sofia-Cervello” confermano anche i sindacati. A dirlo sono il segretario generale Uil-fpl Sicilia Totò Sampino e il segretario regionale alla sanità Pippo Piastra.
“Fino a ieri – denunciano i due dirigenti sindacali – decine di pazienti hanno atteso invano per ore all’ufficio ticket, illudendosi di poter accedere alle visite specialistiche. E’ l’ennesimo disservizio frutto di una gestione discutibile della direzione medica di presidio che avrebbe deciso di trasferire una risorsa dall’ufficio ticket ad altro incarico, lasciando il servizio con un solo operatore. Ma la crisi è ben più grande”.
Medici lasciati soli
“I sanitari, spesso soli a gestire situazioni complesse, sopportano un peso enorme, operando in condizioni lavorative precarie e fortemente stressanti. Da mesi –dichiarano Sampino e Piastra – manifestiamo il nostro disappunto su dotazioni organiche ridotte al lumicino, con pesanti ricadute sul personale infermieristico e socio-sanitario obbligato a turni massacranti. D’altra parte, l’azienda ha reclutato nuove unità infermieristiche con inspiegabile lentezza e, allo stesso tempo, mantenuto a part-time gli operatori socio-sanitari che potrebbero arginare un disagio dilagante. Certamente – osservano – il direttore generale e il direttore amministrativo, entrambi nominati da pochi mesi, hanno assunto il timone della struttura in una fase critica, alimentata dagli ultimi fatti di cronaca ma confidiamo che da parte della direzione vi sia un cambio di passo nel processo di riorganizzazione aziendale, con assunzioni immediate e un piano strategico che metta al centro il benessere dei lavoratori e dei pazienti.
La salute pubblica – concludono – è una priorità, non un problema da rimandare per cui, non consentiremo che la governance aziendale, perda la consapevolezza che la sua mission, passa necessariamente dalla valorizzare proprio personale”.
Domani il manager a rapporto da Schifani
E domani a rapporto da Schifani ci sarà il manager degli ospedali Riuniti Villa Sofia Cervello, Roberto Colletti, convocato dal presidente della regione così come fatto in precedenza con i direttori sanitario e amministrativo. All’indomani di quel breve incontro arrivarono le dimissioni del direttore sanitario Aroldo Gabriele Rizzo poi difeso dalla lettera di 70 direttori di Unità operative dell’azienda ospedaliera






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