Il sindaco di Capaci Pietro Puccio ha consegnato ieri sera la cittadinanza onoraria a Nicola Gratteri, il procuratore di Catanzaro che da 30 anni vive sotto scorta minacciato dalla criminalità organizzata per il suo impegno contro le mafie. Gratteri ha mostrato gratitudine e ha rivelato che questa onorificenza ha un sapore speciale, ricordando la terribile strage di Capaci in cui persero la vita Giovanni falcone, la moglie e gli uomini di scorta: “Ho ricevuto diverse cittadinanze onorarie – ha ammesso – però Capaci è un qualcosa di impegnativo, non è una cosa da niente, è una città di culto, di preghiera, di riflessione, è un luogo molto importante”.

Gratteri non è da solo

La consegna è avvenuta alla presenza di molti cittadini che hanno presenziato in piazza Cataldo dove si è tenuta la cerimonia. “Per noi è stato un orgoglio e un onore – ha detto il sindaco Puccio – ma allo stesso tempo ci carica di ulteriore responsabilità per proseguire in un’opera di buona amministrazione. La comunità ha accolto complessivamente la notizia abbastanza bene, il consiglio comunale lo scorso 14 luglio ha deliberato all’unanimità. Il procuratore non deve sentirsi solo, con lui c’è la parte più bella dell’Italia. L’iniziativa messa in campo da questo Comune ha anche questo significato, non lasciamo solo il procuratore Gratteri”.

Le nuove minacce

Una cerimonia significativa che arriva a pochi giorni dalle notizie trapelate di decine di segnalazioni di possibili attentati della criminalità contro Gratteri. Nei mesi scorsi l’Fbi ha segnalato ai servizi segreti italiani le numerose intercettazioni telefoniche e ambientali in cui indagati per mafia fanno riferimento proprio a Gratteri e della volontà di colpirlo al momento giusto. Di questo ieri ha parlato il procuratore calabrese: “Bisogna stringere i denti e andare avanti, non c’è altra scelta che continuare a fare quello per cui ho vinto il concorso in magistratura e ho creduto. Avrei potuto tantissimi anni fa andare al nord, in un posto tranquillo e accettare incarichi extragiudiziari e non l’ho fatto perché sono voluto rimanete in Calabria. Dovrò andare via adesso dalla Calabria perché tra due anni scadono gli 8 anni di mandato per la Procura a Catanzaro. Altrimenti sarei rimasto qui, Catanzaro è un posto che mi sta dando grande soddisfazione sul piano lavorativo”.

Quale destinazione?

Quale sarà la prossima destinazione di Gratteri è difficile dirlo oggi. Esistono però dei “veleni di palazzo”. “Non ho deciso se mi candiderò al Csm o meno – rivela lo stesso Gratteri -, lo deciderò l’ultimo giorno perché mi diverte anche non fare stare tranquilli chi per un anno mi ha ballato sulla pancia per quanto riguarda la nomina alla Procura nazionale antimafia, questo piccolo piacere voglio togliermelo. Poi le cose  vanno come vanno, continuerò lo stesso a fare quello che sto facendo, con più determinazione e grinta, ma non mi fermo davanti ai giudizi o valutazione di gente di potere”.

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