Un assistente capo coordinatore è rimasto ferito durante le fasi di contenimento di un detenuto italiano con problemi psichiatrici che si era barricato in cella minacciando di farsi del male e iniziando a lanciare oggetti ed escrementi verso il personale intervenuto. “Il personale è sfiduciato e abbandonato nel carcere Ucciardone – dice Maurizio Mezzatesta segretario nazionale del Cnpp – Siamo costretti a lanciare l’ulteriore grido d’allarme sulle condizioni lavorative del personale che oltre a essere stressato. All’Ucciardone si continua a assicurare la sicurezza dell’Istituto con pochissimi uomini e donne della polizia penitenziaria, la parola d’ordine oramai è di accorpare il più possibile al fine di predisporre il servizio giornaliero. Tutti gli ultimi episodi con i colleghi feriti si sono verificati nella nona sezione”.

“Lo scorso 25 febbraio un medico e un’infermiera sono state aggredite da detenuto straniero di natura psichiatrica che ha sottratto una forbice con l’intento di aggredire i predetti sanitari, che non hanno subito danni fisici grazie all’intervento tempestivo e professionale di un Assistente Capo Coordinatore che ha parato il colpo inferto dal detenuto verso i sanitari riportando una ferita alla mano e contusioni per la successiva caduta per terra.

Il 27 febbraio quattro Agenti sono rimasti feriti durante le fasi di contenimento al fine di impedire lo scontro tra due utenti scongiurando un evento che avrebbe avuto sicuramente conseguenze gravissime”; “nella stessa giornata un altro Assistente Capo Coordinatore, in due distinti eventi critici, nel contenere la furia degli utenti si è fatto male ad una mano”; “non ultimo, i numerosi eventi critici arginati dal personale ove non mancano azioni violente contro gli operatori con lanci di bombolette a gas e tentati lanci di olio bollente o la distruzione degli arredi e il successivo lancio contro il personale”.

Continua Mezzatesta, oltre agli eventi critici summenzionati, alle offese, alle minacce per cui il personale non si può difendere previo processi o finire nelle prime pagine dei giornali, gli stessi devono contrastare il fenomeno dilagante dell’introduzione di telefonini e droghe in attesa che vengano schermati gli Istituti e per cui il CNPP ha richiesto di utilizzare l’esercito “carceri Sicure” nella vigilanza esterna degli Istituti, nonché, serratamente, da anni, sul personale grava lo sproporzionato utilizzo del lavoro straordinario, di gran lunga oltre le 36 ore settimanali previste dal contratto nazionale, del sovraccaricare il personale di lavoro poiché deve sovrintendere, dai 2/8 posti di servizio durante il turno assegnato lavorando in una struttura continua Mezzatesta non a passo con i tempi ove perfino due ascensori inspiegabilmente sono fermi da tantissimi anni, e senza dimenticare che all’interno del vecchio carcere Borbonico, vivono h/24 persone private della libertà, di diverse nazionalità, di diverse culture, e di diverse tipologie di reato che devono espletare una pena detentiva spesso in una struttura come la 9^ Sezione che insiste e che verosimilmente potrebbe inficiare sullo stato psicologico di chi è detenuto e di chi lavora.

Non ultimo non mancano i detenuti di natura psichiatrica, quelli più ingestibili poiché il personale non ha alcuna formazione, che dovrebbero espiare la pena in Rems, poiché spesso di disturbo agli altri detenuti creando sistematicamente continui eventi critici, aggressioni contro il personale e detenuti, verbali e fisiche, danneggiamenti e autolesionismo che insistono nelle carceri di tutta la regione poiché le Rems attuali non possono contenere il gran numero di detenuti di natura psichiatrica, a tal proposito sarebbe utile utilizzare gli immobile dismessi della stato (caserme , scuole o altro) in modo da creare delle strutture più grandi che possano ospitare i suddetti – Conclude Mezzatesta, l’Ucciardone dovrebbe essere attenzionato a 360 gradi poiché trattasi di una struttura datata che al suo interno ha altri 7 Istituti (sezioni) con tipologie strutturali diverse tra loro. Esprimiamo la massima Solidarietà al collega che preso in carico dal nosocomio cittadino è stato dimesso con alcuni giorni di prognosi e dovrà successivamente sottoporsi ad accertamenti”.