Il caro bollette rischia di mandare in default comuni, enti pubblici, imprese private famiglie. Il deputato del Partito Democratico, Anthony Barbagallo, ha presentato in commissione Bilancio alla Camera un suo emendamento alla manovra del governo Meloni.
Barbagallo presenta l’emendamento Salva Sicilia
L’emendamento, il cosiddetto “Salva Sicilia”, è stato discusso ieri fino a sera tarda in commissione Bilancio ma la maggioranza lo ha snobbato. “È una norma contro il caro bollette del mercato di salvaguardia che vede oltre 200 comuni siciliani e diverse aziende del servizio pubblico, come ACOSET, a rischio default per una cervellotica legge che ha consentito affidamenti con aumenti del 1000% rispetto al passato. Ma anche differenze di 1 a 20 con le regioni del nord Italia”, fa sapere il deputato del Partito Democratico.
La maggioranza ha chiesto però l’accantonamento
“Il governo ha prima annunciato parere contrario e dopo il mio intervento ha disposto l’accantonamento”, dice ancora Barbagallo che fa anche appello ai deputati siciliani. “Speriamo che la notte porti consiglio – scrive in un post su Facebook Barbagallo -. Ma dove sono tutti i parlamentari siciliani? E quelli del Mezzogiorno?”.
Anche i deputati di De Luca chiedono interventi
“Interventi urgenti finalizzati agli aiuti alle imprese e agli enti locali per far fronte ai rincari energetici previsti dal “mercato di salvaguardia” a far data dal 1° gennaio 2023.” Lo chiedono i deputati di Sicilia Vera e Sud chiama Nord.
Una mozione all’Ars
Cateno De Luca, Ludovico Balsamo, Salvatore Geraci, Alessandro De Leo, Ismaele La Vardera, Giuseppe Lombardo, Matteo Sciotto e Davide Vasta hanno presentato una mozione per impegnare l’assemblea regionale ad affrontare la problematica. “In Sicilia – spiega il coordinatore Danilo Lo Giudice – secondo gli esperti di BenchSmart-Controllabolletta, si registra il nuovo record di maggiorazione sulla fornitura di energia elettrica, perché Enel Energia, che s’è aggiudicata il servizio nell’Isola (oltre che in altre quattro regioni), ha fissato un “parametro Omega” pari a 202,41 euro a MWh per il 2023/24″.
Aumento vertiginoso del sovaccosto
Secondo i deputati cateniani, significa che enti pubblici e aziende, che in Sicilia stanno dentro il mercato di salvaguardia, pagheranno in bolletta 562,4 euro a MWh. “Rispetto allo scorso biennio, in cui il parametro Omega era di euro 17,80, il sovraccosto, in pratica, è aumentato del 1037,1%. A partire dal 1° gennaio 2023 – prosegue Lo Giudice -, quando entreranno in vigore le nuove tariffe, cresceranno i fallimenti di imprese e i dissesti di molti comuni che non potranno far fronte a tale esponenziale aumento dei costi dell’energia. Eppure, è la riflessione del coordinatore dei due gruppi parlamentari, il “mercato di salvaguardia” dovrebbe essere un sistema di tutela e garanzia”.
“Per le imprese almeno euro 200 milioni”
I deputati di Sicilia Vera e Sud chiama Nord chiedono “un impegno concreto da parte del Governo regionale e dell’assessore all’economia Marco Falcone e dell’assessore all’energia e pubblica utilità Roberto Di Mauro affinché intervengano stanziando le risorse economiche necessarie, stimate in almeno euro 200 milioni, al fine di scongiurare le inevitabili conseguenze a cui le imprese e gli enti locali verranno sottoposti a partire dal 1° gennaio 2023 a causa delle nuove tariffe energetiche “di salvaguardia” e continuare a garantire sia l’intero sistema produttivo delle nostre imprese che l’operato dei nostri Comuni.”
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