Il 7 novembre in Sicilia si svolgerà una grande mobilitazione per dire no al caro bollette che ha ridotto in ginocchio le imprese, i lavoratori che rischiano anche di subire i contraccolpi delle crisi aziendali, le famiglie. I vertici di Confcommercio Sicilia, Cna Sicilia, Confartigianato Sicilia, Confindustria Sicilia, Cidec, Confesercenti Sicilia, Claai Sicilia, Uil Sicilia, Cgil Sicilia, Casartigiani Sicilia e Confagricoltura Sicilia si sono riuniti in videoconferenza per decidere la data di una manifestazione “che intende lasciare il segno – è scritto in una nota – al fine di lanciare un chiaro segnale ai Governi regionale e nazionale: così non si può più andare avanti, servono provvedimenti immediati”.
“Fermare le scosse di un terremoto economico”
“Siamo fortemente preoccupati, per i nostri territori già in grande crisi economica, questi aumenti dei prezzi delle bollette e del costo della vita stanno diventando insostenibili, la povertà a Palermo e Trapani sta crescendo. E saranno ancora più gravi le conseguenze sul fronte dell’occupazione, si rischiano licenziamenti da parte di aziende, negozi, ristoratori, che in questi giorni ribadiscono manifestando di essere letteralmente con l’acqua alla gola”. A lanciare l’allarme cosi è il segretario generale Cisl Palermo Trapani Leonardo La Piana.
Tante richieste di aiuto dalle famiglie
“Nelle nostre sedi arrivano richieste di aiuto da parte di tante famiglie, è allora questa l’assoluta priorità che governi regionale e nazionale dovranno porre subito nella loro azione, appena insediati. Interventi concreti e immediati per fermare le scosse di un terremoto economico che il sistema sociale delle nostre città non è in grado di sostenere, così si rischia il crollo”. “Siamo dell’idea – ribadisce La Piana – che per quanto possa rappresentare un aiuto nel momento emergenziale, la strategia dei ‘bonus’ non può risolvere da sola le crisi in atto. Si deve intervenire a monte, servono quindi, come sostenuto dal nostro segretario generale regionale Cappuccio, interventi che abbattano i costi delle bollette e dei prezzi al consumo, perché solo con la stretta sugli eccessivi balzelli si potrà incidere sulle casse delle famiglie”.
“Servono misure ad hoc”
“Quello del caro bollette – incalza La Piana – è un problema indotto. La causa è legata tutta alla dipendenza del nostro Paese dalle materie prime energetiche e dalle regole che il sistema Italia si è data. Dipendiamo dall’estero per oltre tre quarti dei nostri bisogni e con la liberalizzazione abbiamo di fatto consegnato in mano ai privati il ruolo pubblico e strategico di tutela della nostra sicurezza energetica. Oggi paghiamo anche questo! Serve quindi qualcosa di eccezionale: misure ad hoc per rendere meno fragile un sistema che le scelte del passato, ma anche le NON scelte, hanno reso certamente molto fragile”.
La manifestazione il 7 novembre
Una grande mobilitazione. Promossa dalle associazioni datoriali e sindacali di categoria. Per fare sentire la voce della Sicilia che lavora, che produce, che soffre gli effetti della crisi energetica. Per dire no al caro bollette che ha ridotto in ginocchio le imprese, i lavoratori che rischiano anche di subire i contraccolpi delle crisi aziendali, le famiglie. La giornata scelta è lunedì 7 novembre In questo mese, fanno sapere i promotori dell’iniziativa, sarà in moto la macchina dell’organizzazione, saranno coinvolti quanti più associati e iscritti, sarà con cura la piattaforma rivendicativa e predisposta una strategia di sensibilizzazione nei confronti delle istituzioni. L’auspicio, tra l’altro, è che in quella data siano già operativi entrambi gli esecutivi sia a Palermo che a Roma, così da presentare istanze specifiche rispetto a una continua escalation che non risparmia nessun tipo di attività, nessuna comunità. e che ha reso l’inseguimento alla sostenibilità economica una sorta di miraggio.
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