“Non siamo parte di un cartello, non mi lascio insultare. Ryanair ha raggiunto oltre 185 milioni di passeggeri perché abbiamo abbassato i prezzi e diamo valore, non abbiamo bisogno di parlare con compagnie incompetenti. Non ho mai parlato con nessuno, mai parlato con qualcuno in Ita”. Lo ha detto l’amministratore delegato della compagnia Ryanair, Eddie Wilson, in una intervista all’ANSA, sottolineando che chi dice che Ryanair abbia fatto cartello sui voli per Sicilia e Sardegna, come per esempio il presidente della Regione siciliana Renato Schifani, “dice spazzatura, nient’altro che spazzatura”.

Schifani: “Spazzatura è vessare i siciliani”

“L’ad di Ryanair Wilson spieghi ai milioni di siciliani se non è scandaloso l’atteggiamento di chi approfitta di una situazione di mancata concorrenza, direi quasi di monopolio, per vessare un’intera popolazione con prezzi esorbitanti. Una circostanza che stiamo combattendo con le nostre forze e con l’aiuto del governo nazionale, anche grazie all’introduzione tra le compagnie che servono la Sicilia di un terzo vettore che, con prezzi accessibili e con tariffe che non superano mai un determinato tetto, ha favorito la mobilità da e per la nostra Isola. “Spazzatura”, quindi, sono certe condotte che abbiamo segnalato all’Antitrust per ben due volte. “Spazzatura” è far subire ai siciliani prezzi spropositati quando questi vogliono spostarsi per Natale o durante il mese di agosto oppure quando sono costretti a prenotare senza largo anticipo un volo”.

Lo dice il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani, replicando ad alcune affermazioni dell’amministratore delegato della compagnia aerea Ryanair, Eddie Wilson.

“Ho sempre detto che avrei incontrato l’amministratore di Ryanair se avesse dato chiari segnali di voler ridurre le scandalose tariffe della sua compagnia, per poter concordare le modalità. Ma – conclude il governatore – l’arroganza di quel vettore, dimostrata oggi anche dalle offensive dichiarazioni del suo capo, hanno impedito qualunque tipo di mediazione”.

Cuffaro: “Adesso stop alla speculazione che penalizza la Sicilia”

“La Democrazia Cristiana riconosce il lavoro del governo e apprezza il provvedimento del CdM che tende a regolarizzare le tariffe aeree da e per la Sicilia. Anche oggi, 7 luglio, mentre era in corso il Consiglio dei Ministri, un volo da Roma a Palermo costava 500 euro, mentre da Roma a Milano solo 100 euro.

E per la Sardegna, i residenti pagano da Roma a Cagliari 70 euro. Con il provvedimento odierno del CdM dovrà finire questa vergognosa speculazione che penalizza tutti, comprese le imprese che vivono di turismo e che con il caro voli perdono competitività rispetto ad altre aziende che si trovano in località più economiche da raggiungere. Chiediamo vengano equiparati i criteri dell’insularità siciliana a quelli che si applicano ai residenti della Sardegna”. Lo dichiara il segretario nazionale della Dc, Totò Cuffaro.

I provvedimenti del governo nazionale

Stop agli algoritmi che alzano i prezzi per le rotte nazionali da e per le isole durante un periodo di picco di domanda e se il prezzo di vendita del biglietto è del 200% superiore alla tariffa media. E’ quanto stabilito dal decreto asset approvato stasera dal Consiglio dei ministri per contrastare il caro voli, che introduce anche il divieto per le compagnie aeree di fissare le tariffe in base alla profilazione web o al modello di dispositivo utilizzato.

Il no delle compagnie aeree

Si agita invece il fronte delle compagnie aeree, a cui non va giù la misura per calmierare i prezzi. Secondo Aicalf, l’associazione che riunisce le compagnie low cost, «crea un pericoloso precedente». Mentre per Assaereo e Ibar, che rappresentano rispettivamente i vettori italiani (tra cui Ita Airways) e quelli che operano in Italia, si tratta di misure in contrasto con le norme europee e che arrivano – è l’accusa al governo – «in assenza di un preventivo confronto».

Romano: “Parziale ma significativa risposta”

‘Il governo interviene in modo energico su più fronti per sostenere imprese e famiglie, al fianco dei consumatori e dei correntisti – commenta il siciliano Saverio Romano, coordinatore politico di Noi Moderati alla Camera dei deputati -. Il decreto del Consiglio dei ministri infatti, da una parte, scende in campo apertamente sul caro voli, fornendo una parziale ma significativa risposta al dramma dei biglietti aerei dai prezzi altissimi che penalizza il turismo siciliano, già alle prese con i danni dovuti al dramma degli incendi. Era ciò che abbiamo chiesto più volte in sede parlamentare con interventi e proposte, consapevoli che i collegamenti aerei, per il loro carattere strategico e per la loro utilità sociale, non possano subire tout court le mere logiche di mercato”.

Della stessa importanza, secondo Romano, anche il tema degli extra profitti delle banche. “Una norma di equità sociale – aggiunge – con un prelievo agli istituti di credito limitato al 2023 e che finanzierà gli aiuti per i mutui prima casa e il taglio delle tasse. Viene così implicitamente riconosciuta la nostra battaglia contro l’innalzamento dei tassi della Bce che ha causato un assurdo aumento del costo del denaro per famiglie e imprese che si sono viste ridurre drasticamente il loro potere d’acquisto”.

Venezia: “Turismo necessità sostegno, governo Schifani interessato a valzer poltrone”

“Un’immagine offuscata da carenze e disservizi messi in evidenza sulla stampa nazionale e internazionale, effetti pesanti da caos aeroporto di Catania, aumento dei costi di gestione. Sono queste le emergenze da affrontare rapidamente nel settore turistico. Ma Schifani e il suo governo pensano solo a poltrone e incarichi. Nei giorni in cui tutta la macchina amministrativa dovrebbe essere impegnata nel miglioramento del brand Sicilia lèggiamo, abbastanza attoniti, di ipotesi di rotazione degli incarichi dirigenziali in assessorato. Come se questa fosse la priorità. Intanto continuiamo a spendere per il flop del programma see Sicily, ancora oggi 164 mila euro per servizi informatici legati ad un programma che non ha portato un solo turista in più nella regione ma ha consentito spese per milioni di euro”. Cosi il deputato regionale dem e vicepresidente della commissione bilancio Ars Fabio Venezia.

Barbagallo: “Nessun beneficio per la Sicilia, ma Schifani perché esulta?”

“Non c’è nessuno stop al caro voli per la Sicilia e i siciliani. Questo deve essere chiaro. Anzi, con il provvedimento del Consiglio dei ministri si consolida un metodo che, di fatto, mantiene il costo livellato verso l’alto contribuendo a tenere alto il costo medio dei biglietti. Lo stop, se mai ci si sarà, interverrà solo su prezzi già di per se alti e che superano il 200% della media. E che il primo ad osannare il governo Meloni per questo provvedimento beffa sia il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, non ci stupisce. E’ il primo a infischiarsene dei suoi concittadini osannando invece i suoi dante causa romani”. Lo dichiara il segretario regionale del PD Sicilia, Anthony Barbagallo.

“Noi riteniamo che bisogna agire – spiega il segretario e capogruppo PD in commissione Trasporti alla Camera – in particolare sul sistema che ha consentito un vero e proprio cartello di compagnie aeree che sui voli da e per la Sicilia fanno il bello e il cattivo tempo senza alcun tipo di timore in assenza di controlli adeguati”.

Catanzaro: “Decreto beffa del governo, Schifani dovrebbe indignarsi invece di applaudire”

“Stanno tentando di chiudere la stalla quando i buoi sono scappati”. Lo dice Michele Catanzaro capogruppo del Pd all’Ars a proposito della norma contenuta nel ‘decreto Omnibus’ del governo nazionale che prevede paletti all’algoritmo per la prenotazione dei voli da e per le Isole.
“Fossi al posto del presidente Schifani invece di applaudire sarai indignato per un provvedimento-beffa che arriva a ridosso di ferragosto quando, com’è noto, la stagione turistica è programmata da tempo ed i prezzi dei biglietti cominciano a scendere. Il presidente della Regione si attivi, piuttosto, – conclude Catanzaro – per ottenere un tetto per i residenti e per coloro che hanno rapporti economici stabili con le maggiori isole e un fondo di rimborso basato su indicatori di contrasto agli svantaggi dell’insularità e sulla continuità territoriale”.

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