Non si sciolgono i dubbi sul futuro dei lavoratori di Caronte&Tourist, proclamato lo sciopero per l’8 gennaio 2025. “Si è svolto l’incontro in Prefettura con C&T Isole Minori per le procedure di raffreddamento – ha dichiarato a margine dell’incontro Antonella Di Maio, coordinatrice regionale Sicilia UGL Mare e Porti – l’incontro è arrivato ad un punto cruciale, il tavolo si è concluso con esito negativo”. Rimangono ancora aperte le questioni che affliggono i marittimi. Alcuni giorni fa, il tavolo tecnico non ha raggiunto l’accordo ragion per cui, è stato confermato lo sciopero di ventiquattro ore indetto per il prossimo 8 gennaio 2025.

La posizione di UGL

“Siamo tuttavia vicini all’azienda marittima poiché comprendiamo le difficoltà economiche che sono state notificate al tavolo in Prefettura – continua Antonella Di Maio – difficoltà dovute alla convenzione nazionale che non si è evoluta a livello economico con il carovita e ciò ha determinato una profonda crisi economica aziendale – sottolinea – la società avverte il peso di una economia che rincara nelle tasche dell’azienda e questo poi si riversa sempre sui lavoratori – conclude – UGl però non farà un passo indietro rispetto alle sue posizioni, a repentaglio ci sono famiglie, i lavoratori e tutto questo sta determinando una crisi occupazionale”.

Negli ultimi anni, il settore marittimo ha vissuto una profonda trasformazione organizzativa, ma questa riforma ha avuto un impatto negativo su una categoria di lavoratori: i non stabilizzati. Dopo 15 anni di servizio, molti dipendenti si trovano ancora con contratti a termine (determinati) vivendo quindi nell’incertezza.

“In aziende come quelle marittime ci sono persone che da 15 anni possiedono il contratto a tempo determinato – dice Di Maio – la riforma dell’organizzazione del lavoro da parte dell’azienda sta colpendo le categorie dei non stabilizzati. Noi come organizzazione sindacale non possiamo far finta di niente”.

“Siamo molto scoraggiati”

“Questa è una lotta azienda contro lavoratori – dichiara Antonino La Torre, dipendente Siremar e sindacalista della Filt Cgil – E’ inammissibile che la società abbia cambiato gli accordi lasciando i lavoratori in una situazione critica. Siamo molto scoraggiati, da un momento all’altro ci siamo trovati in questa situazione, tutti gli accordi presi in precedenza sono stati congelati”.