A Casa Minutella, in collegamento da piazza Indipendenza, a Palermo, di fronte a Palazzo d’Orleans, sede della presidenza della Regione Siciliana, una rappresentanza dei lavoratori dello spettacolo, tra cui Massimo Tomasino, light engineer.

«Siamo stati ricevuti dal segretario di gabinetto del presidente Musumeci – hanno comunicato i lavoratori – e non da lui perché impegnato in una videoconferenza istituzionale. Ha sentito le nostre istanze e abbiamo avuto l’opportunità di fargli conoscere il nostro settore perché, purtroppo, le aziende dello spettacolo (service, allestitori, sound designer…) sono poco conosciute come settore economico. Infatti, nei ristori o nei fondi non siamo stati mai calcolati come parte integrante del settore spettacoli. Siamo stati, infatti, trattati alla stregua di tante altre categorie e Partite IVA».

«Abbiamo fatto presente – hanno aggiunto – che il settore ha bisogno di sostegni non indifferenti per quanto riguarda la sussistenza durante questa pandemia. È stato preso come impegno che quando arriveranno fondi dal Governo nazionale e dall’Unione Europea, una parte saranno destinati proprio al settore delle aziende dello spettacolo. Noi abbiamo anche fornito i nostri codici ATECO».

«Abbiamo anche preparato un piccolo calendario di incontri che avveranno nelle prossime settimane con alcune proposte. Ad esempio, il settore cultura può ripartire grazie alla specificità geologica ed ecologica della Sicilia, dove il bel tempo c’è durante tutto l’anno e con grandi spazi che possono essere convertiti o riqualificati, come i parchi archeologici, per avere la presenza di pubblico per gli spettacoli», hanno continuato.

Infine, «è stata accolta la nostra richiesta di essere ascoltati ed è stato anche prospettato un tavolo tecnico con la Regione. Ci possiamo ritenere parzialmente soddisfatti», hanno concluso.

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