Centro sociali siciliani in piazza domenica a Palermo per protestare contro le autorità tedesche che continuano a tenere in carcere i manifestanti siciliani del G 20 di Amburgo.

Nel mese di luglio ad Amburgo per tre giorni i centri sociali manifestarono contro il G20. Una protesta che definitscono “ferma e decisa con un controvertice che ha visto l’apice del dissenso esprimersi nel corso della manifestazione del 6 luglio partecipata da ben 10.000 persone”.

Proprio questa settimana sono iniziati i processi ai primi manifestanti, di provenienza internazionale, arrestati a margine delle manifestazioni e detenuti nelle carceri di Amburgo ormai da circa due mesi.

“Il clima di tensione è in continuo aumento – scrivono in una nota i centri Sociali – l’opinione pubblica tedesca sta cominciando lentamente a prendere consapevolezza di cosa è realmente accaduto nei giorni del G-20 e di come la polizia ha condotto la gestione dell’ordine pubblico. Alcuni filmati, forniti per altro dalla stessa polizia, smentiscono – secondo i centri sociali – molte delle ricostruzioni che coinvolgono i manifestanti arrestati in quei giorni”.

Per quanto riguarda i catanesi Ale e Orazio come per il palermitano Emiliano si rimane in attesa della chiusura delle indagini a loro carico e quindi anche della data del processo. Se le accuse per Orazio ed Emiliano sono tentativo di lesioni, per Alessandro si aggiungono resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale.

“Dalla Sicilia non mancano le esternazioni di supporto e solidarietà – continua la nota dei Cnetrio sociali – che si traducono in lettere, post sulle piattaforme social e indizione di momenti di piazza”.

Proprio domenica in piazza Verdi a Palermo alle ore 18.00 è previsto un presidio, contemporaneamente a un sit-in che si svolgerà davanti al carcere di Billwerder di Amburgo, per chiedere l’immediata scarcerazione per i ‘ribelli’.

“Le giornate di Amburgo hanno messo in crisi un dispositivo complessivo di controllo poliziesco – afferma Silvia Fabra, portavoce dei centri sociali palermitani –  fermi e arresti sembrano segnalare un tentativo parecchio maldestro di recuperare ex post il fallimento della cosiddetta gestione europea del conflitto. Da più di un mese 3 compagni siciliani si trovano nelle carceri di Amburgo e, nonostante fossero state presentate le cauzioni, il tribunale tedesco ha deciso, senza fornire alcuna motivazione sul piano giudiziario, di trattenere in carcere molti dei fermati. Sappiamo bene che questa non è altro che la risposta delle istituzioni e della polizia che prova a scoraggiare e a punire chi ha preso parte a tre importanti giornate di lotta e domenica 3 settembre in Piazza Verdi a Palermo nel corso del presidio chiederemo a gran voce l’immediata scarcerazione per i ribelli di Amburgo”