Il Centro di Servizi del Volontariato di Palermo si trova in una situazione di emergenza a causa della mancanza di locali adeguati che possano ospitare i numerosi volontari impegnati.
Per questo motivo il portavoce del Cesvop, Giusepppe Di Natale, ha inviato una lettera aperta al presidente della Regione, all’assessore regionale alla Famiglia Gianluca Micciché e al sindaco di Palermo affinché si impegnino a trovare una soluzione che permetta ai volontari di continuare ad operare a favore dei più deboli.
Il Cesvop è uno dei Centri di Servizi per il Volontariato, voluti dalla Legge quadro sul volontariato 226 del 1991 e dalla legge regionale 22 del 1994 e opera nelle province di Palermo, Agrigento, Caltanissetta e Trapani.
“Ha lo scopo – si legge nell’accorata lettera – di supportare con servizi gratuiti l’azione di tutte delle organizzazioni di volontariato presenti sul territorio, promuovendone la crescita, il consolidamento e la qualificazione.
Il CeSVoP, come previsto dalla legge, è gestito da associazioni di volontariato ed è finanziato dalle Fondazioni bancarie
Il Centro di Palermo è gestito dall’Associazione denominata “CENTRO DI SERVIZI PER IL VOLONTARIATO DI PALERMO” costituita da associazioni di volontariato, con un gran numero di nuclei base nel territorio delle 4 province della Sicilia Occidentale, le organizzazioni fondatrici del CeSVoP sono attive in diversi settori dell’attività volontaristica e sono quindi portatrici di un ampio ventaglio di specializzazioni”.
Il portavoce ricorca che “dal 2009 il Cesvop ha acquisito personalità ed è iscritto nel Pubblico registro delle Persone giuridiche private tenuto presso la Segreteria generale della Presidenza della Regione Siciliana. Inoltre, è un Ente certificato ISO 9001:2008 Quality Management System ed ETICA SA 8000- 2008”.
Sino alla fine del 2015 il Cesvop era ospitato nei locali di Palazzo Grassellini a Palermo (sito al civico 334 di via Maqueda) ma a seguito di un’ordinanza di sgombero da parte del Comune, i volontari hanno dovuto spostarsi “con grande disagio e con la conseguente ma ineludibile riduzione delle attività a favore delle Associazioni di Volontariato.
I locali, infatti – si legge ancora nella lettera – sono insufficienti a contenere le attrezzature informatiche e tecnologiche di cui dispone il Centro e a garantire le adeguate postazioni di lavoro agli operatori.
Tale situazione ha un riverbero negativo sulle attività delle Associazioni di volontariato a cui è venuto meno il necessario supporto del Centro, anche se va sottolineato l’impegno profuso dagli operatori e dalla direzione volto a mitigare le difficoltà oggettive.
E’ una situazione, però, insostenibile che non mancherà di determinare gravi conseguenze nella partecipazione e nelle attività quotidiane delle associazioni di volontariato.
Molto spesso abbiamo ascoltato i Vostri interventi tesi, (non ultimi quelli proferiti in occasione della Ricerca sul Volontariato Siciliano presentata solo qualche giorno fa) a riconoscere il ruolo fondamentale del volontariato nella società siciliana, che non si è mai tirato indietro quando è stato chiamato dalle istituzione a fornire il proprio contributo per affrontare le emergenze di ogni genere che presentano, garantendo i più qualificati servizi di welfare di prossimità. Oggi, vi chiediamo di dare un senso concreto a quelle parole: aiutate il Centro di Servizio del Volontariato a trovare una sede idonea, nella quale sia possibile operare nella maniera migliore, garantendo alle oltre 1000 associazioni di volontariato che operano nelle quattro province della Sicilia Occidentale il diritto di continuare ad avere un punto di riferimento nella loro pratica quotidiana”.
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