Sembra essere di nuovo in una fase di stallo la scelta del candidato alla presidenza della Regione Siciliana nella coalizione di centrodestra. Dopo l’annuncio dell’accordo tra Forza Italia e Lega per la scelta di un candidato comune, dopo la rinuncia d’impulso alla ricandidatura di Musumeci, dopo che la Meloni ha continuato a premere sull’attuale Governatore e dopo il suo no alla Prestigiacomo, è tutto in stallo. E tutto avviene a pochi giorni dalla scadenza del deposito dei simboli.  Il nome del candidato va trovato entro domenica mattina. Dovranno essere inseriti i simboli delle liste da depositare alla Regione in vista del voto del 25 settembre. Una vera e propria corsa contro il tempo fatta di trattative e liti su nomi che continuano a spuntare come i funghi.

No alla Prestigiacomo da Fratelli d’Italia

Ieri attorno all’ora di pranzo, a Roma, il portavoce siciliano della Meloni, Ignazio La Russa ha incontrato il segretario regionale di Fratelli d’Italia, Giampiero Cannella. Larussa ha ribadito la linea nella trattativa con gli alleati sulla scelta del candidato alla presidenza della Regione. “Ci facciano un altro nome, non quello della Prestigiacomo. E noi lo valuteremo”.  Questo il paletto di FdI: no alla Prestigiacomo. “Oltre a essere stata sulla Sea Watch – dice Larussa – ha votato a favore di alcune leggi in Parlamento a cui il centrodestra ha votato contro”.

Le soluzioni di Forza Italia che cala due carte

Da Forza Italia intanto potrebbero arrivare due alternative. I nomi che potrebbero uscire fuori dagli azzurri sono quelli di Gianfranco Micciché, del sottosegretario alla Difesa Giorgio Mulè. È stata una giornata interlocutoria nel centrodestra. “Fi chiede che in Sicilia ci sia una guida azzurra – dice Antonio Tajani – Stiamo discutendo e alla fine sono convinto che un accordo si troverà”. Tajani insiste sulla leadership del partito in Sicilia, “Ha un forte consenso sull’isola, credo sia giusto che abbia la guida del governo in Sicilia”, aggiunge.

Lega ottimista ma è tutti contro tutti

La Lega si dice ottimista intanto a una sintesi. “Vogliamo chiudere in fretta favorendo una sintesi”, dice il segretario siciliano Minardo che con molta probabilità sarà candidato alle politiche. Il centrodestra però sta vivendo un tutti contro tutti. Lo stesso Minardo ha avanzato la candidatura del vice capogruppo alla Camera Alessandro Pagano e il Movimento per l’autonomia insiste sulla nomination per Massimo Russo. La possibilità che l’intesa possa saltare a due giorni dalla scadenza della presentazione dei simboli appare essere concreta.

 

 

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