La decisione verrà presa solo domani a sala d’Ercole ma la strada sembra segnata visto che quando la richiesta di esercizio provvisorio approderà davanti al plenum dell’Ars mancheranno solo sette giorni alla scadenza de termini. Nonostante siano trascorsi quasi due mesi dalla scelta di procedere con l’esercizio provvisorio la legge di stabilità siciliana ancora non c’è e non ci sarà fino a marzo inoltrato, se tutto va bene.

“Com’era prevedibile – dice il capogruppo di Forza Italia all’ARS, Marco Falcone – governo e maggioranza, dopo due mesi di esercizio provvisorio, rimangono ancora al palo, incapaci di varare sia la legge di bilancio che la finanziaria necessarie per rimettere in moto la macchina amministrativa regionale e dare alcune risposte ai vari settori produttivi dell’Isola. Purtroppo quando si antepone l’interesse di partito a quello della collettività – ha incalzato Falcone – i risultati sono questi, deleteri e imbarazzanti”.

“Governo e maggioranza si chiariscano le idee – conclude il parlamentare azzurro – intervenga  Crocetta e dica come intende gestire questa ultima fase di legislatura, se con un governo di partiti che remano contro di lui e quindi contro la Sicilia o se invece con un governo del presidente che sia poi prodromico al voto di ottobre”.

Ma a prescindere dall’ordinaria critica di un capogruppo di opposizione il vero tema è proprio l‘autorevolezza del Presidente della Regione.  Altre volte in passato (nelle legislature precedenti) la maggioranza aveva litigato e si era impantanata su beghe di ogni tipo. Ma alla fine arrivava sempre un Presidente della Regione a mettere tutti in riga facendo pesare il suo ruolo di guida dell’alleanza. in questa legislatura no.

Crocetta critica l’Ars tutta, cerca il consenso popolare ‘anti casta’ ma non interviene sui suoi deputati perché in realtà la maggioranza è tutto tranne che ‘sua’ e non è in grado di guidarla. Una scena già vista quattro volte per quattro finanziarie con motivazioni diverse ma sempre con lo stesso esito, Ma stavolta ad aggravare la situazione ci sono le elezioni incombenti, il movimento del presidente, la ricerca delle ultime risposte da dare prima delle elezioni attraverso l’ultimo finanziaria di legislatura.

Basterà un altro mese di esercizio provvisorio a dirimere le contese? Sì ma a patto che da mercoledì, approvato un altro mese di proroga, ci si metta a lavorare sulla legge di stabilità senza ricominciare a rinviare di settimana in settimana. Perché l’abitudine consolidata è proprio questa: quando il tempo c’è si rinvia e si arriva alle ultime due settimane per far passare di tutto senza discussione. Se questa strada si tentasse ancora allora la finanziaria, inevitabilmente, slitterebbe ad aprile termine ultimo per le proroghe ma quest’anno andrebbe ad incrociarsi con la campagna elettorale per le amministrative: un bel guaio davvero

 

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