Il governo Musumeci prepara la nomina del nuovo Cda di Riscossione Sicilia Spa, la società pubblica di recupero dei tributi rimasta senza vertici amministrativi dopo la legge approvata dall’Ars sulla liquidazione della Spa entro la fine di quest’anno e le dimissioni, nel novembre scorso, di Antonio Fiumefreddo, che ne era l’amministratore unico. Il tema dovrebbe essere affrontato nella prossima riunione di giunta.
“Il presidente Musumeci ha già assicurato che il governo procederà in termini brevissimi alla nomina degli amministratori, poi il parere della Commissione bilancio dell’Ars – conferma l’assessore regionale all’Economia, Gaetano Armao – Siamo certi che prima del 7 febbraio la società avrà la sua governance”.
Proprio il 7 febbraio è prevista l’udienza davanti al Tribunale di Palermo durante la quale l’avvocato Michele Perrino, nominato curatore speciale di Riscossione Spa proprio per affrontare il giudizio, dovrà tutelare gli interessi della società nel procedimento avviato dall’ex amministratore Fiumefreddo che si è rivolto ai giudici per ottenere la pronuncia di accertamento della legittimità del regime di prorogatio. Per Fiumefreddo, anche se dimissionario, spettava a lui in regime di prorogatio continuare a gestire Riscossione fino alla nomina dei nuovi amministratori e non al collegio sindacale.
Nel frattempo, l’assessore Armao d’intesa con il dirigente Ernesto Maria Ruffini, responsabile dell’Agenzia delle Entrate che è socio di minoranza di Spa, ha avviato una due diligence per “un’attività di verifica sulla grave situazione nella quale si trova Riscossione”. “Ogni ulteriore scelta strategica spetterà all’Ars”, aggiunge Armao.
Sul piatto c’è anche l’applicazione della norma che ne prevede la dismissione con il trasferimentod el personale all’agenzia delle Entrate ma questo, se da un lato sgraverebbe la Sicilia di costi insostenibili, dall’altro impedirebbe il controllo sulle entrate che il governo vorrebbe perseguire. Una bella sfida, una matassa difficile da districare
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