Sono stati ricordati oggi a Palermo Emanuele Piazza, agente di polizia e collaboratore del Sisde e il vigile del fuoco Gaetano Genova. I due sono stati uccisi dalla mafia 35 anni. A decretare la loro morte la mafia di Totò Riina.

Piazza cercava i latitanti e il secondo Genova aveva dato informazioni all’amico. Emanuele Piazza, di cui non resta nulla: non c’è un corpo, non ci sono immagini, non c’è neanche una lapide che lo commemori. Gaetano Genova, ucciso 2 settimane dopo. Il suo corpo fu fatto ritrovare nel 1998.

Per questo i genitori e il fratello Andrea Piazza non si rassegnano a chiedere che il Comune di Palermo ricordi il sacrificio di un ragazzo scomparso dalla sua casa di Sferracavallo il 16 marzo 1990. Solo anni dopo si saprà che Piazza stava dando la caccia ai latitanti per i servizi segreti e Cosa Nostra ne aveva decretato la morte. Il suo corpo fu sciolto nell’acido.

Stamattina i familiari si sono ritrovati in piazza De Gasperi nel luogo dove il fratello Andrea ha posto due pietre per ricordare due amici.

C’è il progetto di realizzare un marciapiede in viale Croce Rossa da Piazza Vittorio Veneto e Piazza Giovanni Paolo II dove posare lastre di marmo (lavorazione antiscivolo) con incisione del nominativo di ciascuna vittima di mafia raggruppando i nominativi per anno inserendo prima una lastra di colore diverso indicante l’anno dell’omicidio. Il progetto è in Comune e i familiari sperano che si realizzi.