Nonostante sia stato affidato ad un gruppo di imprenditori antiracket che hanno costituito la cooperativa “Insieme si può”, e hanno cercato con enormi sforzi di portare avanti l’attività commerciale in un quartiere assai difficile, il Pub Ballarò di via Nunzio Nasi è adesso costretto a chiudere.
Si è scoperto che la destinazione d’uso dei locali, infatti, non è quella di pub bensì di magazzino. Per questo motivo il vice presidente di Confindustria, Giuseppe Todaro, alla guida della cooperativa, si è visto costretto a cessare l’attività, sequestrata al boss di Pagliarelli Gianni Nicchi.
“Il locale- spiega Todaro a Repubblica Palermo – riaprirà solo quando i proprietari delle mura modificheranno la destinazione d’ uso. Vogliamo seguire le regole, dobbiamo essere l’ esempio al 100 percento. Il tribunale ci ha affidato la gestione dell’ attività ma l’ immobile ha i suoi proprietari. Quindi, dovranno sistemare loro la situazione.
Il pub Ballarò prima della nuova gestione: ora la saracinesca è tornata giù Purtroppo ci siamo accorti di questo documento solo una decina di giorni fa e abbiamo subito chiuso il locale”.
Lo scorso anno il locale, divenuto simbolo di legalità, subì una serie di attentati. Un vasto incendio causò danni per oltre 40 mila euro.
Intanto nel rione dello storico mercato le forze dell’ordine intensificano i controlli, per cercare di arginare il malaffare e far prevalere la legalità.
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