Slitta a lunedì il voto alla camera sul Ddl enti Locali nella parte che riguarda i 500 milioni di euro per la Sicilia e l’accordo più generale sui trasferimenti in cambio della modifica degli articoli dello Statuto sul conferimento fiscale.

Un accordo che ha fatto urlare allo scandalo perchè sopprime, di fatti, l’autonomia fiscale. Contro si schierano autonomisti e opposizioni ma all’approvazione in aula all’Ars si è sfiorata la rissa, sia pure verbale, fra Crocetta, Baccei e i 5 stelle.

“L’accordo Stato Regione va soppresso immediatamente ed il parlamento nazionale ha tutti gli strumenti e gli elementi per poterlo fare. Invitiamo tutti i deputati siciliani a fare la loro parte alla Camera dei deputati e ad unirsi ai deputati del Movimento Cinque Stelle affinché modifichino l’articolo 11 del DL in discussione e rinviino ai mittenti questa scellerata decisione presa ancora una volta sulla testa dei siciliani”.

E’ un appello in piena regola quello targato M5S all’Ars, che – tramite la voce di Francesco Cappello – parte in direzione Roma.

“E’ l’ultima occasione che abbiamo – dice il deputato – per cercare di rialzare la testa. Abbiamo il dovere morale di provarci”.

“Oggi- spiegano gli eletti siciliani M5S alla Camera e al Senato – l’esame dell’articolo 11 è stato accantonato, verrà discusso lunedì. Abbiamo presentato diversi emendamenti di merito: alcuni volti alla cancellazione dell’accordo con relative coperture, per risolvere i problemi di deficit, altri che lasciano in piedi l’intesa, ma rintracciano maggiori risorse per la Sicilia”.

“Ovviamente – proseguono – la posizione del M5S è coerente con il dettato costituzionale che prevede che l’Isola riceva tutte le entrate prodotte all’interno della regione, sia fiscali che non, così come ribadito da ben quattro sentenze della Corte costituzionale. Fossimo noi al governo quell’accordo criminale non sarebbe mai esistito”.
Per i deputati i deputati siciliani a Montecitorio e a Palazzo Madama l’accordo stipulato è criminale.

“Con un colpo di mano e un accordo fatto alla spalle dell’Assemblea regionale siciliana – commentano – si cancellano 7 miliardi di imposte arretrate che la Sicilia doveva riscuotere dallo Stato. Persino l’esponente regionale Pd Angelo Capodicasa ha ammesso che non avrebbe mai firmato un’intesa del genere”

“Ormai – concludono – siamo abituati a queste tecniche di ‘depistaggio’: il Pd presenta una proposta e i deputati democrat presentano emendamenti che vanno in senso contrario. Il tutto per non perdere voti. Dopo questo accordo, tuttavia, siamo certi che i siciliani non si faranno ingannare”.