Continua l’epopea legata ai lavori del collettore fognario, a Palermo. L’area di via Roma continua ad essere un cantiere a cielo aperto già da diversi anni. In seguito ai nuovi lavori condotti dall’azienda Amec, sono state installate delle reti aggiuntive per far rispettare il regime di divieto di sosta.

Barriere che dovrebbero rimanere in loco soltanto qualche giorno e dovrebbero limitare la sede stradale fino all’intersezione con via D’Aragona. Ciò permetterà il corretto funzionamento della macchina di perforazione teleguidata, inserita nel sottosuolo per eseguire dei sondaggi sul terreno circostante.

Collettore fognario: lavori a rilento in via Roma

I grandi problemi del cantiere fra via Amari e via Guardione rimangono sempre gli stessi: la natura della roccia e la presenza di acqua. Dall’ultimo aggiornamento, il macchinario utilizzato da Amec per trapanare il sottosuolo non ha fatto grandi passi in avanti. Ciò per la presenza di una falda tra via Mariano Stabile e via d’Aragona che ha di fatto bloccato la talpa.

In seguito a degli interventi ausiliari, è stato possibile abbassare il livello dell’acqua, agottando il contenuto della faldsa attraverso il ricorso ad alcune pompe idrovore. La ditta prevede che, in una decina di giorni, sarà possibile riprendere gli scavi.

Sondaggi sulla roccia

lavori collettore fognario via Guardione

Altro problema riguarda la consistenza della roccia. “Sorprese geologiche” le avevano definite i dirigenti dell’azienda catanese durante un’intervista rilasciata ai nostri microfoni nel mese di settembre. Proprio in tal senso, gli operai stanno conducendo degli ulteriori scavi, partendo dal pozzetto di via Guardione.

In questo tunnell è stata appunto posizionata una macchina teleguidata. Ciò al fine di eseguire dei sondaggi sulla natura della pietra circostante. Un elemento che ha reso necessario l’allargamento delle reti di protezione, per far rispettare il divieto di sosta. Questo in quanto la presenza di auto può incidere sul funzionamento del macchinario, che rischierebbe di andare in risonanza. L’obiettivo è quello di valutare la consistenza del terreno. Fattore che, in alcuni casi, è risultato decisivo nella dilatazione dei tempi. Questo perchè ha addirittura costretto i lavoratori a scavare “a mano”.

Cantiere di via Guardione verso la chiusura

lavori collettore fognario via Guardione-XIII Vittime

Arrivano buone notizie invece sul cantiere di via Guardione, all’altezza dell’intersezione con piazza XIII Vittime. Un’area chiusa al traffico da circa tre anni, che ha costretto l’Amministrazione a creare una sorta di “scivolo” sul marciapiede antistante, al fine di consentire il passaggio dei mezzi.

Nella giornata di ieri, gli operai di Amec hanno completato il tappetino d’asfalto, posizionandolo nell’area dove era sito il cantiere. La riapertura è quindi ai dettagli. Bisognerà togliere soltanto le reti di protezione. Un’ulteriore valvola di sfogo per la viabilità della Cala, che sta sopportando inevitabilmente i disagi derivanti dalle limitazioni al ponte Corleone e al ponte Oreto.

Dall’azienda fanno inoltre sapere che è in corso di definizione anche il cantiere di via Fratelli Cianciolo, che dovrebbe così riaprire definitivamente al traffico nei prossimi giorni.

Piazza della Pace: ditta attende autorizzazione del Comune

Discorso diverso sullo scavo di piazza della Pace. Il cantiere, posizionato all’intersezione con Corso Scinà e via Francesco Crispi, risulta paralizzato dai continui allagamenti che affliggono l’area. Invasioni d’acqua che impediscono di procedere con i lavori.

Nei giorni scorsi, l’assessore Prestigiacomo e alcuni consiglieri della maggioranza politica a sostegno del sindaco Orlando (Massimo Giaconia, Valentina Chinnici e Milena Gentile) hanno annunciato un accordo fra il Comune e l’aziend Amec per l’agottamento delle acque che riemergono dal sottosuolo.

Un disagio che coinvolge anche l’area residenziale di piazza della Pace, dove l’Asp ha recentemente certificato la presenza di acqua di fogna in strada. Fatto in essere ad una ventina di metri dal cantiere del collettore fognario, anch’esso allagato. L’azienda fa sapere che, al momento, è in attesa di ricevere l’autorizzazione allo sversamento delle acque da parte del Comune. Liquidi che non verranno però portati al collettore della Cala, ma in un sito più vicino.

Il progetto del collettore fognario

Il progetto del collettore fognario, nel suo complesso, partiva da un valore lordo da 19 milioni di euro. Quando Amec è subentrata all’ex titolare dei lavori Sikelia, rimaneva un valore residuo da 5 milioni di euro. Di questi, l’azienda etnea ha già messo in campo interventi per 2,5 milioni di euro. Lavori su cui l’impresa catanese è subentrata ad inizio 2020, ma è andata incontro ad alcuni rallentamenti dettati da cause straordinarie. Fra queste, l’emergenza covid-19; l’alluvione del 15 luglio 2020; nonchè il ritrovamento archeologico di una pavimentazione storica proprio in via Roma, all’altezza dell’incrocio con via Cavour.

Impedimenti a cui se ne sono aggiunti degli altri decisamente fastidiosi. Fra questi, la natura del terreno da scavare. Quelle che in gergo sono ribattezzate sorprese geologiche. Fra queste, il tipo di roccia che non ha permesso l’utilizzo della trivella, con la necessità di scavare manualmente ad una velocità di circa un metro al giorno, nonchè la presenza di acqua.

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