operazione della guardia di finanza
Colpo alle scommesse clandestine, 6 agenzie tra Napoli e Palermo sequestrate (FOTO)
Il gip del tribunale di Palermo Walter Turturici, nel corso dell’operazione “All In si gioca”, condotta dalla guardia di finanza e che ha portato all’arresto di 15 persone ha disposto il sequestro preventivo di sei centri scommesse finiti nell’indagine che si trovano tra Napoli e Palermo.
Sono il corner Snai che si trova a Gragnano (Na) in piazza Marconi 24, l’agenzia di scommesse a Palermo in via Felice Bisazza 63, l’agenzia di scommesse che si trova a Palermo in via Terrasanta 26, l’agenzia di scommesse a Palermo in via Giovanni Di Cristina 13, agenzia in via dell’Orsa Minore 115/117 e l’agenzia con sede a Belmonte Mezzagno (Pa) in via Marti di via Fani 18.
Il giudice ha nominato un amministratore giudiziario.
“È stata ricostruita una ramificata organizzazione finalizzata alla raccolta illecita delle scommesse attraverso siti non autorizzati, anche all’interno di agenzie titolari di regolari concessioni – spiega il colonnello Gianluca Angelini, comandante del Nucleo di polizia economico-finanziaria – garantendo l’accettazione di puntate anche di rilevanti importi e il pagamento delle vincite in contanti, in spregio della normativa di settore e degli adempimenti fiscali e antiriciclaggio”.
“Le indagini hanno dimostrato la capacità camaleontica con la quale il gruppo criminale ha agito nei vari settori del gambling – aggiunge il finanziere – operando una differenziazione multisettoriale che ha interessato, oltre alle scommesse sportive, anche il comparto del casinò on line, per la costante ricerca della massimizzazione dei profitti. In pratica, la scommessa viene giocata dal cliente che, senza registrarsi, effettua la puntata tramite un conto di gioco nella disponibilità dell’agente appartenente al circuito criminale: esistono, dunque, innumerevoli conti di gioco che, contrariamente a quanto previsto dalla normativa di settore, non vengono utilizzati dallo scommettitore a titolo personale, ma consentono transazioni a soggetti diversi generando di fatto un circuito vorticoso di flussi finanziari privi di tracciabilità con i connessi rischi anche in materia antiriciclaggio – conclude -. Emerge ancora una volta l’importanza fondamentale di colpire gli interessi imprenditoriali della criminalità organizzata per recidere ogni collegamento con l’economia legale e impedire la possibilità di accumulare ulteriori capitali utilizzabili anche da Cosa Nostra”.
Leggi l'articolo completo