Dopo l’invio di un commissario regionale che si sostituirà a sindaco, giunta e consiglio comunale di Palermo per portare ad approvare, entro tre mesi, il Piano regolatore generale della città di Palermo, un analogo commissariamento potrebbe scattare anche per Catania.
La situazione del capoluogo etneo è diversa da quella palermitana ma per certi versi perfino più complessa dove il Prg (l’ultimo risale 1964) arrivò ad affacciarsi in Consiglio comunale dopo essere stato approvato dalla Giunta e dalla Commissione Urbanistica.
Lo stop è arrivato proprio con le scorse elezioni amministrative: tutte le delibere sono tornate indietro (ma in questi anni molte sono state riproposte) e il Prg congelato. L’amministrazione ha motivato questa scelta in più di una occasione, spiegando che oggi occorre un Piano regolatore generale metropolitano visto che si va verso quella direzione.
La decisione dell’assessore al territorio e Ambiente Maurizio Croce ieri ha fatto scattare la reazione vibrata del sindaco di Palermo Leoluca Orlando e della sua giunta ma l’assessore Croce tira dritto per la sua strada
Assessore c’è chi fa notare che anche Catania è senza Prg ma il commissariamento è scattato solo per Palermo…
“Mi hanno informato proprio ieri che esiste una situazione di criticità per il Piano regolatore anche a Catania. Naturalmente ho dato mandato agli uffici di verificare lo stato dell’arte. Se emergeranno ritardi a norma di legge si procederà ad una diffida come fatto per Palermo. Da quel momento il Comune avrà 20 giorni per compiere gli atti del caso e informarci evitando così l’invio di un commissario. ma se non dovesse farlo, come avvenuto a Palermo, anche a catania sarà mandato un commissario regionale per l’approvazione del Prg”
“Non si può pensare – conclude Croce parlando a BlogSicilia – che si utilizzino due pesi e due misure in virtù della grandezza del Comune o del nome di chi ne è alla guida. lo si farà per catania come si è fatto per Palermo e, se ci sono le condizioni, lo si farà anche per Messina e per qualsiasi altra città piccola, media o grande, che non rispetti la normativa”
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