Dopo la denuncia alla Procura della Repubblica sugli elenchi “gonfiati”, Confcommercio Palermo ha notificato, attraverso il suo legale Alessandro Dagnino, ricorso al TAR Sicilia per ottenere l’annullamento del decreto dell’Assessore regionale Attività produttive 244 dell’11 dicembre 2015, che assegna i seggi alle singole associazioni.
Il decreto assessoriale impugnato è l’atto conclusivo del procedimento avviato dal commissario ad acta della Camera di commercio di Palermo ed Enna, Vincenzo Genco, con il quale sono stati attribuiti seggi all’interno del Consiglio camerale alle associazioni di categoria che hanno concorso ad essere rappresentate all’interno del “parlamentino” della Camera di commercio. Con questo decreto, Confimpresa Euromed, associazione che è stata oggetto dell’esposto presentato da Confcommercio Palermo nei giorni scorsi, ha avuto l’assegnazione di 6 seggi su 33 all’interno del Consiglio camerale.
Confimpresa Euromed, dopo la denuncia di Confcommercio, ha annunciato di volersi ritirare dal Consiglio camerale, ma l’atto che le riconosceva i seggi è ancora efficace e non è stato, ad oggi, formalmente annullato.
“Ci auguriamo – afferma l’avvocato Alessandro Dagnino – che le amministrazioni interessate, cioè l’Assessorato delle Attività produttive e il commissario ad acta, provvedano autonomamente, senza attendere la pronuncia del TAR, a ripetere l’istruttoria e a riassegnare i seggi che erano stati attribuiti alla Confimpresa Euromed”.
A parte la vicenda Confimpresa Euromed, con il ricorso al TAR, la Confcommercio rileva anche la presenza di evidenti errori di calcolo nell’attribuzione dei seggi da parte dell’Assessorato regionale Attività produttive che ha generato una decurtazione dei dati dichiarati relativi al numero delle imprese associate, senza essere stata preventivamente invitata a fornire chiarimenti, in violazione del diritto al contraddittorio previsto dalla normativa vigente. In particolare, Confcommercio, ha subito una decurtazione di ben 1.145 imprese su un totale di 4.809 dichiarate, fatto che ha comportato una notevole riduzione del “peso” dell’associazione all’interno del Consiglio camerale.
“Per assicurare la massima trasparenza delle operazioni di controllo – afferma l’avvocato Dagnino – e con lo scopo di pervenire alla formazione di un Consiglio camerale che sia davvero rappresentativo delle imprese operanti su territorio, Confcommercio, attraverso il ricorso, chiede di esercitare il proprio diritto di partecipazione al procedimento di esecuzione dei controlli previsti dalla normativa”.
“Ci auguriamo che possa essere fatta chiarezza quanto prima – affermano i vertici di Confcommercio Palermo -, che ogni principio di legalità sia rispettato e, allo stesso tempo, che nel più breve tempo possibile oltre ad essere ripristinata la legalità, si possa insediare il nuovo consiglio camerale a beneficio delle attività produttive e dell’intero territorio”.
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