Il gruppo di Sinistra Comune è entrato oggi a Sala delle Lapidi, prima dei lavori del Consiglio comunale di Palermo, con la maglietta della missione Mediterranea: “Per esprimere solidarietà e vicinanza alla Ong, con la bandiera di Palermo issata sulla nave”.

“La scelta di entrare a Sala delle Lapidi con le magliette di Mediterranea – dicono i consiglieri comunali di Sinistra Comune Giusto Catania, Barbara Evola, Katia Orlando, Marcello Susinno – è un modo per coniugare le battaglie istituzionali con l’impegno civile e difendere in ogni modo ed in ogni sede i diritti delle persone, soprattutto le più vulnerabili. Perchè la città è un porto aperto a tutte le diversità: la bandiera di Palermo sventola sulla Mar Jonio e in aula i consiglieri di Sinistra Comune indossano le magliette della Ong”.

Bisogna praticare i diritti e battersi contro il razzismo in ogni luogo, dalle scuole ai luoghi decisionali: è questo il messaggio lanciato da Sinistra Comune. Dopo dodici giorni di navigazione e monitoraggio, la nave Mare Jonio oggi è a Palermo.

“A bordo, accanto a quelle dell’Europa e dell’Italia, sventola la bandiera di Palermo, come su tutte le navi che partecipano al progetto, perchè salvare vite umane e denunciare lo sfruttamento di uomini e donne che mettono a rischio la loro sopravvivenza per giungere in Europa – sostengono i consiglieri di Sinistra Comune – è un dovere di tutte e tutti, dentro e fuori le istituzioni, a terra come a mare”.

Intanto la nave Mare Jonio del progetto “Mediterranea”, approdata a Palermo dopo che il 3 ottobre scorso era salpata da Augusta per monitorare il Canale di Sicilia percorso dalle barche dei migranti, ha concluso la prima missione e si appresta, entro una settimana, a riprendere il mare.

L’ha detto l’equipaggio del rimorchiatore che ha tenuto una conferenza stampa nel porto del capoluogo siciliano, alla presenza del sindaco Leoluca Orlando. L’attività della nave è stata coadiuvata da altre due imbarcazioni a vela e da un gruppo di supporto a terra. Gli organizzatori del progetto, tra i quali il parlamentare di Leu Erasmo Palazzotto, hanno detto che per la prima missione sono stati raccolti 150 mila euro attraverso il crowfunding e che il progetto continua a ricevere adesioni da medici, marinai, tecnici che chiedono di imbarcarsi come volontari.

“La legislazione sull’immigrazione dell’Unione europea e dell’Italia è criminogena – ha detto Orlando – la mobilità è un diritto inalienabile e il proibizionismo, come sempre, aiuta i criminali. Dobbiamo evitare la logica del bersaglio: non esiste un ‘modello Riace’ e neanche un ‘modello Palermo’, l’accoglienza è un diritto universale. Le prime vittime della legislazione comunitaria e nazionale sono i magistrati, costretti ad applicare leggi criminali”.

Per Palazzotto “il Mediterraneo centrale è un deserto. Centinaia di persone continuano a morire mentre l’Ue si gira dall’altra parte. Il salvataggio è diventato una questione burocratica tra stati, un calcolo di distanze quasi millimetrico tra una zona Sar e l’altra. ‘Mediterranea’ non è una Ong ma un progetto che vuole trasformare l’indignazione in azione”.

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