I carabinieri della compagnia Piazza Verdi, insieme a quelli del Nas hanno sequestrato e disposto la chiusura di tre attività commerciali nel mercato storico di Ballarò a Palermo.
Dopo la maxi rissa avvenuta nel mercato tra palermitani e gambiani lo stesso mercato è al centro di continui controlli e nuovi presidi fissi.
I militari hanno denunciato una donna ghanese 28enne, e sequestrato amministrativamente la macelleria da lei gestita, perché deteneva in pessimo stato di conservazione oltre 50 chili di carne bovina e ovina destinati alla vendita.
Sono state chiuse al pubblico due attività negozi di parrucchiere, gestite anche in questo caso da due cittadine ghanesi, poiché risultate prive di qualsiasi autorizzazione.
I locali e le attrezzature sono stati sequestrati, e sono state elevate sanzioni per un totale di 3.500 euro. I controlli proseguiranno nei prossimi giorni.
La rissa risale alla sera del 27 maggio. L’esito fu di due arresti, tre feriti, sei carabinieri contusi con prognosi fino a 21 giorni, circa 40 persone coinvolte.
Nella stessa serata, a piazza del Carmine, nel quartiere Ballarò, i carabinieri del Nucleo Radiomobile avevano arrestato per rissa e lesioni a pubblico ufficiale Marong Yancuba 43 anni e Balandin Jambet 22 anni, entrambi cittadini gambiani.
La vicenda finì subito all’attenzione del nuovo prefetto di Palermo. “C’è grande attenzione per quanto si è verificato nel quartiere Ballarò. Il dispositivo di controllo è stato attivato. Seguiremo l’evolversi della situazione” disse all’indomani il prefetto Giuseppe Forlani dopo il comitato per l’ordine e la sicurezza convocato per analizzare proprio l’accaduto.
“Il comitato era stato convocato per affrontare i temi legati all’emergenza coronavirus e l’allentamento delle restrizioni – aggiunse il prefetto – Dopo quanto si è verificato ieri a Ballarò nel comitato si è fatto il punto della situazione con i vertici delle forze dell’ordine”.
E lo scontro con gli extracomunitari divenne anche tema di polemica politica sull’integrazione nel quartiere
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