Finita l’attesa per l’ordinanza Musumeci inizia l’attesa del nuovo dpcm Conte che era annunciato per ieri sera ma è slittato ad oggi. Sarà certamente peggiorativo rispetto a quanto stabilito dalla Regione e su questo è scontro fra Palermo e Roma.
Lo scontro parte subito con gli attacchi politici degli esponenti di governo all’ordinanza Musumeci. A cominciare dal vice Ministro Giancarlo Cancelleri “Ecco un altro Governatore che al posto di prevedere, pianificare e organizzare, quindi lavorare, sceglie la via più semplice: chiudere le scuole”
“Musumeci chiude le scuole? È il suo fallimento – sostiene -. I numeri parlano chiaro, non è la scuola il problema per il diffondersi dei Covid, a fronte di un indice del contagio nazionale dell’11,05%, il ministero della Salute rassicura che nelle scuole quel dato è solo del 3%, quindi, lo ripeto, non sono le scuole il problema. La ministra Azzolina e il Governo hanno fatto un ottimo lavoro di preparazione a questo momento e i numeri lo sottolineano. I protocolli messi in atto stanno funzionando e chiudere le scuole adesso vuol dire dare un problema in più alle famiglie”, afferma Cancelleri, evidenziando che “non sono nemmeno i trasporti il problema dei contagi”. Cancelleri dice anche che “Musumeci è tra quei presidenti di regione che non hanno ancora risposto all’interpello del Ministero delle Infrastrutture riguardo alle spese effettuate per il tpl proprio per l’utilizzo” dei fondi. “Troppo facile chiudere le scuole e fare scarica barile a Roma. Presidente Musumeci, governare una regione vuol dire lavorare e prendere decisioni di buon senso, con competenza e soprattutto organizzando e spendendo bene i soldi che il Governo di Roma eroga alla Sicilia per far fronte ai disagi della pandemia per poter scongiurare un nuovo lockdown”, conclude.
Ma da Palermo il governo non ci sta “Qualcuno spieghi a Cancelleri che le misure siciliane sono state condivise con il governo centrale. E che, al contrario, è un fatto grave e diseducativo che un componente dell’esecutivo nazionale stia decidendo di chiudere non solo i licei, ma tutte le scuole al 75%, imponendo anche lo stop alle 18 alle attività produttive. Questo testimonia tutta la sua inadeguatezza a un ruolo che, in questi momenti, impone uno stile istituzionale che non gli è mai appartenuto e non gli apparterrà mai”.
Ma il tema va oltre lo scontro. Si può far fare ai governatori una ordinanza e cassarla con un dpcm qualche ora dopo? Non si crea, così, un enorme confusione sulle regole?
Intanto l’ordinanza siciliana diventa punto di riferimento per diverse altre ordinanze in preparazione da parte dei governatori italiani. La conferenza delle Regioni prende il modello Sicilia e ne fauna proposta di modifica al dpcm Conte chiedendo chiusure dei locali alle 23 con servizio ai tavoli fino alle 20 , la riforma del contact tracing ma sprattutto chiedendo la libertà per le Regione di decidere sulla didattica a distanza al 100% nelle scuole superiori come fatto dalla Sicilia
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