La sera di domenica 8 marzo il decreto non era ancora stato varato ma l’anticipazione del suo contenuto ha scatenato il panico. L’indomani non sarebbe più stato possibile entrare e uscire dalla Lombardia e così, in pochi minuti, la stazione di Milano è diventata una bolgia di meridionali in fuga verso casa.

Ma quella notte molte persone hanno deciso di restare. Tra queste c’è Marianna D’Antona, una studentessa palermitana fuori sede, che ha preferito trascorrere la quarantena nel capoluogo meneghino.
“Vedere quei video e fiumi di persone spostarsi – racconta – mi ha lasciata senza parole e con molta preoccupazione. L’egoismo non è mai la scelta corretta e non volevo mettere a rischio la salute dei miei cari. I miei genitori hanno accettato la mia scelta di rimanere a Milano, nonostante la preoccupazione inevitabile. Milano mi ha dato tanto, come la Sicilia, ma in questo momento personalmente penso sia stata la scelta più giusta per me.”

Marianna ha 21 anni e studia Scienze Politiche delle relazioni internazionali alla Cattolica di Milano. Insieme a Lorenzo Giudice, studente salernitano anch’egli fuori sede ma a Roma, è protagonista di un’iniziativa che mira a creare uno spazio di condivisione virtuale in un momento in cui l’isolamento è legge. L’idea si chiama CoronaTalk e il format è quello di un talk-show.
“Insieme a Lorenzo – spiega Marianna a BlogSicilia – ho deciso di creare un salotto virtuale dove poter aggregare giovani appassionati di politica e non per continuare, in un periodo così delicato, ad informarci. Video su Skype registrati dove si uniscono ragazzi per affrontare tanti argomenti, quali politica, attualità, società, musica e altro. Ogni argomento potrà essere proposto mandando una mail a coronatalkshow@gmail.com e si potrà essere aggiunti senza problemi. Uno spazio aperto a tutti per mantenere viva la voglia di informarsi e non farsi prendere dall’ansia. Un momento allegro, informale, linguaggio semplice e sciolto. In uno scenario come questo è indispensabile contribuire alla società.”

Il principio ispiratore è quello di una “agorà”, ovvero una piazza democratica che dà voce a chiunque voglia condividere le proprie idee in maniera libera e senza pregiudizi. A monte, ovviamente, c’è anche la voglia di fare rete allargando i confini delle mura di casa. “In questo momento – conclude la giovane studentessa – CoronaTalk ha lo scopo di rallegrare e alleggerire insieme le serate confrontandoci; solo così, distanti ma insieme, possiamo superare questa emergenza che ha inevitabilmente cambiato le nostre vite.”

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