Le cronache del Coronavirus stanno mettendo in luce situazioni di fragilità, creando un’emergenza nell’emergenza: sono le donne vittime di violenza.
Il dramma del femminicidio avvenuto in provincia di Messina, che potrebbe essere scaturito anche dalla convivenza forzata in casa di questi giorni, pone l’accento sulla necessità di una attenzione maggiore alle esigenze di supporto psicologico per chi, in famiglia, non vive una condizione di vita serena.
Rimanere a casa non per tutte le donne rappresenta un messaggio rassicurante, non per tutte è collegato alla possibilità di riorganizzare il proprio tempo e il proprio spazio in libertà. Per alcune, significa condividere spazi e tempi estesi con il proprio maltrattante. Significa avere contatti rarefatti con l’esterno. Significa accrescere l’esposizione al rischio di maltrattamento e violenza.
E sono proprio i maltrattamenti, il profondo senso di solitudine e di impotenza, la manipolazione da parte della persona maltrattante, a non consentire alla donna di riconoscere come probabile e realizzabile la possibilità di poter chiedere aiuto.
I fatti di cronaca di Messina richiamano l’urgente necessità di sostenere le donne che vivono una condizione di grave difficoltà relazionale, per evitare che l’incremento delle violenze domestiche arrivi ad essere uno dei risvolti più drammatici del periodo in cui ci troviamo.
“Mai come in questo momento è necessario rompere il muro di silenzio – spiega la presidente dell’Ordine Gaetana D’Agostino – non girare lo sguardo rispetto ad un’emergenza che richiama le istituzioni e scuote l’indifferenza di ciascuno, puntando l’attenzione sulla centralità dell’intervento psicologico, nella direzione della massima protezione e tutela delle donne coinvolte nelle intollerabili dinamiche della violenza domestica”.
A tal proposito, l’Ordine degli Psicologi della Regione Siciliana ricorda che esiste un numero nazionale anti violenza e stalking 1522, attivato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le pari opportunità – gratuito e attivo 24 ore su 24 e un’app “1522” scaricabile sullo smartphone, con cui è possibile mettersi in contatto con personale specializzato.
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