E’ durato poco più di due ore l’interrogatorio dell’assessore Elvira Amata, indagata dai pm di Palermo per corruzione in concorso. Amata ha risposto alle domande dei magistrati Fusco e De Benedittis.

L’indagine, in cui è coinvolta anche Marcella Cannariato, moglie del patron di Sicily By Car Tommaso Dragotto, è un filone della maxi inchiesta sui contributi regionali che ha come protagonista più noto il presidente dell’Ars di Fratelli d’Italia Gaetano Galvagno, anche lui accusato di corruzione.

Tra gli episodi contestati alla Amata l’assegnazione di finanziamenti a una fondazione riconducibile alla Cannariato che, in cambio avrebbe assunto il nipote dell’assessora nella società che dirige, la A&C broker.

Il processino davanti ai probi Viri di FdI

L’assessore Amata, così come il Presidente dell’Ars Gaetano Galvagno, sono sotto “processo politico” anche davanti ai probi viri del partito. Mentre, però, Galvagno ha scelto di rispondere, ormai un mese fa, alle domande che gli sono state poste, l’assessore Amata aveva chiesto un rinvio di quell’incontro proprio in attesa dell’interrogatorio di oggi chiesto proprio da lei.

L’avviso di conclusione indagini

La Amata, che pure il medesimo avviso di conclusione indagini lo aveva ricevuto il 7 luglio quindi tre settimane prima di Galvagno, all’incontro con i probiviri,  si è ditta estranea alle accuse ma non entrando mai nel merito e chiedendo di approfondire solo dopo aver parlato con i magistrati

Chiesto un interrogatorio per spiegare

La difesa dell’assessore, infatti, proprio in quei giorni aveva avanzato richiesta alla procura di essere ascoltata prima delle decisioni sulla richiesta di giudizio. Un interrogatorio che non è proprio “di garanzia” ma quasi, e che doveva tenersi entro 20 giorni da quel 7 luglio ma è slittato fino ad oggi.  In ogni caso il termine, comunque non era perentorio tanto che la convocazione, che era data come in arrivo dopo quell’incontro con i probi viri del 1 agosto, è arrivata solo oggi.