La corsa alla Regione si ferma. La crisi di governo nazionale stoppa le trattative nel centrodestra e agita il fronte del centrosinistra che si avvicina alla data delle primarie

Saltato il vertice a tre ieri sera a Palermo

E’ proprio la crisi di governo con le dimissioni di Draghi il motivo ufficiale dello stop all’incontro che era previsto per ieri sera a Palermo. Nel capoluogo siciliano doveva tenersi un vertice a tre fra i responsabili dei principali partiti della coalizione in vista di un vertice allargato a tutti. In città era atteso Matteo Salvini ma il leader della Lega ha rinviato il suo viaggio siciliano. Rinviata anche l’udienza del processo a suo carico che doveva tenersi oggi. La difesa del  Senatore ha infatti richiesto un rinvio alla luce proprio della crisi di governo in corso e la corte lo ha accordato

Tutto rinviato

Ma non è soltanto l’assenza di Salvini a far slittare il vertice. L’esito della crisi di governo in corso a Roma, infatti, può influenzare in maniera sostanziale il percorso delle alleanze e ridisegnare la mappa politica d’Italia e, di conseguenza, anche in Sicilia. Diversi equilibri cambierebbero i presupposti per la trattativa se è vero, come è vero, che la scelta che si farà per la Regione siciliana avrà ricadute anche sulle scelte per il Lazio e non soltanto per quella regione, al voto qualche mese dopo.

Preoccupazione a sinistra

Anche a sinistra la crisi di governo crea incertezze e preoccupazioni. A prescindere dall’esito per il futuro di Draghi, è a rischio l’alleanza Pd 5 stelle, viste le scelte fatte da Conte e compagni. Un tema caldo visto che in Sicilia fra 8 giorni proprio Pdf e 5 stelle sono alle urne per le primarie di coalizione e rischiano di scegliere un candidato unitario di una coalizione che fra qualche giorno potrebbe non esserci più.

Dalle stanze dei bottoni, però, si manifesta ottimismo e comunque, si fa sapere, si tira dritto verso le Primarie

L’incognita elezioni anticipate

Per entrambe le coalizioni, infine, c’è l’incognita elezioni anticipate. Se si dovesse andare allo scioglimento delle Camere e dunque a elezioni politiche anticipate, tutte le candidature in Sicilia rientrerebbero in un turbinio di scelte anche per le politiche rimescolando le carte ovunque. Ma ancora la situazione in prospettiva non è certo che sarà questa

Articoli correlati