E’ durato poco più di due ore e mezza il vertice della maggioranza di centrodestra in Sicilia annunciato già la scorsa settimana, e che doveva trovare la quadra ed esprimere le candidature nei quattro capoluoghi siciliani al voto a fine maggio.

Il tavolo di coalizione ha confermato i candidati a Ragusa, Siracusa e Trapani ma non ha fatto passi avanti. Rinviata a mercoledì la scelta del candidato sindaco di coalizione per la città di Catania, la più grande fra quelle al voto e che partecipa al tavolo nazionale del centrodestra da cui deve uscire l’indicazione senza la quale non si riesce a chiudere tutti gli accordi

Chi c’era al tavolo di oggi

Dalle 9,30fin oltre mezzogiorno  al tavolo regionale che oggi è stato ospitato da Forza Italia erano seduti Annalisa Tardino per la Lega, Salvo Pogliese e Giampiero Cannella per Fratelli d’Italia, Marcello Caruso per Forza Italia, Massimo Dell’Utri per Noi con L’Italia, Fabio Mancuso per gli autonomisti e Carmelo Pace per la Dc Nuova.

Ratificato l’accordo già raggiunto una settimana fa

Il tavolo, alla fine, si è limitato a ratificare l’accordo sulle candidature che già era stato raggiunto venerdì scorso ma senza ufficializzare, per prudenza, i nomi di coloro i quali correranno alla poltrona di primo cittadini a Trapani, Ragusa e Siracusa.

Confermati i nomi anticipati da BlogSicilia

Confermati, dunque, i nomi che già una settimana fa erano stati anticipati da Blogicilia .   L’accordo raggiunto riguarda un candidato di Fratelli d’Italia a Trapani, l’avvocato Maurizio Miceli, anche se non è stato risolto il problema della lista civica dell’assessore regionale Mimmo Turano, che non sarebbe della partita e appoggerebbe, invece, il sindaco uscente Tranchida. Di Fratelli d’Italia anche il candidato di Ragusa. Si tratta di Giovanni Cultrera, ex presidente Iacp. A Siracusa il candidato sarebbe Ferdinando Messina, ex presidente del Consiglio Comunale in quota Forza Italia.

Ancora cinque giorni per il candidato a Catania

Bisognerà aspettare ancora, invece, per Catania perché la scelta a Roma non è stata fatta e questo continua a mentre a rischio anche le altre scelte, sia pur condivise. Resta il grande dilemma. Proprio il candidato di Catania, infatti, potrebbe cambiare tutti gli equilibri raggiunti. Se alla fine dovesse prevalere Valeria Sudano della Lega, nessun problema, ma se dovesse spuntarla Fratelli d’Italia e il candidato si chiamasse Messina o Parisi, allora l’accordo raggiunto sulle altre città potrebbe saltare. Nell’economia collettiva, infatti, gli alleati non potrebbero mai accettare che alla fine nelle grandi città siciliane ci siano 3 candidati di FdI e uno di Forza Italia e nulla per gli altri. uno dei due FdI fra Ragusa e Trapani dovrebbe, probabilmente, fare un passo indietro.

Sembra non essere più della partita, invece, Ruggero Razza. L’area Musumeci di Fratelli d’Italia avrebbe già avuto tanto e quindi da Roma è arrivato lo stop. Il candidato di Fratelli d’Italia sarà scelto fra gli ‘anziani’ del partito della Meloni.

Accordi sempre con riserva

Accordo sì, dunque, ma sempre con riserva. Il tavolo di oggi non è riuscito a scioglierla. E intanto resta da affrontare la spaccatura di Trapani dove l’assessore regionale ex Udc e neo (dalle ultime elezioni) leghista Mimmo Turano non corre neanche con la Lega ma va da solo. Non personalmente ma porta i suoi in una lista civica in appoggio alla riconferma del candidato sindaco uscente Giacomo Tranchida e non del candidato ufficiale Miceli. Una scelta che rischia di spaccare la coalizione nella città anche se lui dichiara che lavorerà per riunire il centrodestra.

Tardino sul caso Catania

E su Catania la lega non molla e lo si capisce dalle parole del Commissario regionale Annalisa Tardino “Con grande senso di responsabilità abbiamo ribadito l’importanza dell’unità della coalizione e trovato convergenza su tre capoluoghi. Adesso, in vista della definizione del nodo Catania e delle decisioni sulle altre importanti città non capoluogo al voto, ci aspettiamo il rispetto che merita un partito nazionale al governo, come il nostro, che per la tenuta della coalizione ha rinunciato anche a Siracusa. Attendiamo mercoledì, auspicando di ricevere buone notizie dagli alleati. Dopo la nostra apertura in tutti gli altri centri, sarebbe incomprensibile non concedere la città di Catania ad una candidatura autorevole della Lega”.

Il caso Trapani

Alla luce di tutto ciò Trapani è proprio la città candidata, sulla carta, a cedere qualcosa se Catania dovesse andare a FdI. Ma se ad una pentola che bolle si leva il coperchio è difficile dire cosa succederà visto che anche altrove gli accordi raggiunti sono tutt’altro che solidi. al contrario si aspetta solo l’occasione per rimettere tutto in discussione.

Ma sull’intera vicenda interviene proprio Mimmo Turano “L’individuazione di candidati unitari deve essere l’obiettivo della coalizione di centrodestra. Unità che a Catania può realizzarsi attorno a Valeria Sudano, l’unica candidatura che la Lega propone con forza perché siamo consapevoli che è il profilo migliore per la città” dice l’assessore regionale all’Istruzione e alla Formazione professionale.

“L’unità del centrodestra – continua Turano – è un valore importante nell’azione di governo come nelle competizioni elettorali. La realtà, sotto gli occhi di tutti, è che sono in prima linea per l’unità e il successo della coalizione e del mio partito alle comunali. Insieme a tutti i dirigenti della Lega lavoreremo a testa bassa per fare vincere ovunque i candidati della coalizione.

L’assessore all’istruzione interviene anche nello specifico di Trapani: “Alcune ricostruzioni giornalistiche hanno messo al centro un presunto ‘caso Trapani’ che francamente non vedo. A Trapani, come in qualunque altra parte, sono in campo per la vittoria del centrodestra”.

E sulla presunta freddezza con il Presidente della Regione Schifani, Turano liquida la questione: “I rapporti con il Presidente sono ottimi, la collaborazione è stretta e improntata alla massima fiducia. Il resto mi pare siano osservazioni a distanza di aspiranti esperti di psicologia relazionale” conclude.

Il tavolo continuerà a riunirsi

Il tavolo del centrodestra non si scioglierà con la scelta dei candidati nei capoluoghi ma continuerà a riunirsi anche per le altre scelte riguardanti le prossime amministrative

 

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