Non c’è lo sbandierato accordo sulle candidature per le amministrative in Sicilia. Nonostante il documento ufficiale emesso dopo il tavolo del centrodestra, l’accordo raggiunto sembra essere stato scritto sulla sabbia. Contrariamente ai proclami si è risolto in un sostanziale nulla di fatto il tavolo del centrodestra tenuto a Palermo e che oggi avrebbe dovuto sciogliere le riserve ed esprimere i candidati definitivi per i quattro capoluoghi di provincia al voto a fine maggio in Sicilia
Catania rinviata a mercoledì
Tutto rinviato a mercoledì per la scelta che riguarda Catania per la quale si attende il tavolo nazionale. Dal documento ufficiale della coalizione vengono, invece, confermati ufficialmente i candidati sui quali l’accordo già c’era venerdì scorso ma dei quali non erano stati fatti i nomi ovvero un candidato di Fratelli d’Italia a Trapani, l’avvocato Maurizio Miceli, Di Fratelli d’Italia anche il candidato di Ragusa. Si tratta di Giovanni Cultrera, ex presidente Iacp. A Siracusa il candidato sarebbe Ferdinando Messina, ex presidente del Consiglio Comunale in quota Forza Italia.
Ma a poche ore da quel documento sono più i dissensi e le spaccature che altro.
L’ex assessore Forzista si sospende dal partito
A Siracusa si autosospende da Forza Italia l’ex assessore regionale Edy Bandiera che di fatto sbatte la porta per le scelte fin qui operate. Per Bandiera il candidato ufficiale Ferdinando Messina è stato imposto dall’alto e non è accettabile
La Lega non rinuncia a Catania, gli autonomisti vanno verso FdI
Gli autonomisti, invece, sono agitati a Catania dove sono pronti a dire sì a qualsiasi candidato di Fratelli d’Italia, non ad altri. Un bel problema visto che il commissario della Lega, Annalisa Tardino dice chiaramente ” Ci aspettiamo il rispetto che merita un partito nazionale al governo, come il nostro, che per la tenuta della coalizione ha rinunciato anche a Siracusa. Attendiamo mercoledì, auspicando di ricevere buone notizie dagli alleati. Dopo la nostra apertura in tutti gli altri centri, sarebbe incomprensibile non concedere la città di Catania ad una candidatura autorevole della Lega”.
Il nodo Trapani e la “spaccatura fantasma”
C’è, poi, il nodo Trapani dove l’assessore leghista Mimmo Turano sarebbe schierato con il sindaco uscente Tranchida contro il candidato del centrodestra. Cosa che lui adesso smentisce parlando di unità della coalizione: “Alcune ricostruzioni giornalistiche hanno messo al centro un presunto ‘caso Trapani’ che francamente non vedo. A Trapani, come in qualunque altra parte, sono in campo per la vittoria del centrodestra”. Turano smentisce anche voci di freddezza col presidente della Regione Renato Schifani.
Un accordo di cartone
Ma guardando al complesso sembra proprio che quello spacciato per chiuso è, in realtà, un accordo di cartone pronto ad essere stracciato da tutti. Mercoledì, se non si troverà la quadra su Catania, rischia di saltare tutto il tavolo per intero.
A sinistra il Pd convoca la direzione
Si sta un po’ meglio a sinistra, ma non troppo. sabato mattina il Pd ha convocato a Palermo la direzione regionale sulle candidature. E mentre si preparava quella direzione arriva la sorpresa. A Catania non aleggia più lo spettro di Enzo Bianco che di fatto era già in campo. In serata arriva la condanna della Corte dei Conti che lo rende incandidabile per dieci anni insieme a tutti i componenti della sua giunta
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