Roberto Lagalla non è più un assessore della giunta Musumeci. Oggi si è ufficialmente dimesso, come aveva annunciato nei giorni scorsi, per dedicarsi alla campagna elettorale visto che il candidato sindaco di Palermo dell’Udc. Nel corso della sua conferenza stampa, in cui ha annunciato le dimissioni da assessore all’Istruzione, Lagalla ha fatto appello ai partiti, “Decidano presto”, ha detto, Intanto Musumeci terrà ad interim l’assessorato l’assessorato lasciato vuoto e deciderà solo in seguito su eventuale nomina nuovo assessore.

La delega consegnata a Musumeci

“Spero che i partiti decidano presto, mi impegnerò in campagna elettorale e proseguirò la mia attività parlamentare”. queste le parole del candidato sindaco a Palermo al momento sostenuto dall’Udc, in conferenza stampa a Palazzo Orleans. Proprio per l’impegno elettorale, Lagalla ha rassegnato le dimissioni da assessore del governo Musumeci, riconsegnando la delega nelle mani del presidente della Regione.

Il bilancio da assessore

Lagalla ha anche stilato il bilancio dei risultati raggiunti in giunta caratterizzati anche dall’emergenza Covid. “Grazie al supporto della Task force regionale, sono state portate avanti numerose azioni indispensabili per gestire l’emergenza sanitaria da Covid19”, si legge nel bilancio che ricorda le somme destinate alle scuole in termini di edilizia e didattica a distanza. Lagalla ha anche elencato gli interventi eseguiti per migliorare l’edilizia scolastica siciliana e per contrastare la povertà educativa ma anche quelli per il diritto all studio degli studenti siciliani. Tra i risultati raggiiunti anche quelli nell’ambito ITS, dell’apprendistato e della formazione delle imprese. Lagalla ha anche ricordato il proprio impegno per l’Istituzione del sistema regionale della formazione professionale”.

Ora unione del centrodestra

“Un’esperienza gratificante, con un governo che ha lavorato e con un assessorato in condizioni migliori rispetto al 2017. Continuerà il mio impegno parlamentare e mi dedicherò alla campagna elettorale nella quale spero i partiti possano assumere le loro decisioni per tendere a una riunificazione del centrodestra”.

Musumeci, sfida che gli fa onore

“Siamo qui per rendere pubblicamente omaggio alla competenza, alla tenacia, alla passione, alla signorilità del professor Roberto Lagalla che ho avuto il piacere e l’onore di avere componente del governo fin dal primo giorno: dal 29 novembre del 2017. E sarebbe rimasto fino all’ultimo giorno del mandato se non avesse autonomamente deciso di affrontare una sfida che gli fa onore che è quella di correre per la sindacatura di Palermo, una città malata di carestia d’amore da qualche tempo da parte di chi dovrebbe veramente amarla”. Così il governatore della Sicilia, Nello Musumeci, nella conferenza stampa di addio di Roberto Lagalla, che si è dimesso da assessore all’Istruzione per candidarsi a sindaco di Palermo.

Atto d’amore e coraggio

“Lagalla ha compiuto una scelta non solo di coraggio ma anche di amore, come sapete non mi occupo di vicende amministrative sono però convinto di dovere dire in bocca al lupo a Lagalla per questa sua ulteriore sfida – ha detto Musumeci – Si è caratterizzato in questi anni per avere rilanciato non soltanto l’assessorato all’Istruzione con una competenza che gli deriva dalla sua lunga carriera di docente universitario prima e di rettore dopo ma ha dato anche impulso alla Formazione, che non è stato più argomento da cronache giudiziarie ma è diventato un argomento appassionante avendo messo in perfetta sintonia il mercato del lavoro e il mondo delle imprese. La formazione era stata abbandonata da tempo al pantano di una politica di bassa lega, Lagalla è riuscito a dare serenità a un comparto che reclamava il diritto di essere messo alla prova. Lagalla, come tutti gli assessori, ha avuto ampia autonomia nella gestione del suo assessorato, l’ha fatto con la competenza dei dirigenti che ha deciso di nominare: io non ho mai interferito nella scelta dei direttori generali”.

Perdita per la giunta regionale

Musumeci ha aggiunto: “E’ una perdita per il governo la sua uscita, ma in politica la parola mai non esiste, continuo a sperare per il futuro ci possano essere mille altre occasioni per potere lavorare assieme pur in ruoli diversi. Ho voluto questo in contro a due perché per me è una occasione per testimoniargli la gratitudine mia e di tutto il governo per l’impegno che ha saputo profondere in quattro anni e mezzo”.

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