I giudici della Corte dei Conti d’appello, presieduta da Giuseppe Aloisio, hanno condannato per danno erariale Mario Re ex primario della rianimazione dell’ospedale Civico di Palermo.

I giudici contabili hanno ridotto la somma da restituire da 428 mila euro in primo grado a 283 mila euro in appello.

La vicenda è iniziata nel 2008 con un indagine della squadra mobile di Palermo sulla corruzione su alcuni appalti per forniture ai danni dell’ospedale. In sede penale la Cassazione aveva dichiarato prescritti i reati nei confronti dell’ex primario.

“La Cassazione, nel dichiarare la prescrizione anche del reato di falso, aveva comunque confermato la bontà dell’impianto accusatorio – si legge nella sentenza – deducendo che, pur in assenza di un giudicato di condanna, le prove raccolte in sede penale avrebbero dovuto essere liberamente valutate dal collegio al fine di formare un convincimento conforme alla propria impostazione”.

Il pubblico ministero contabile ha citato in giudizio Mario Re, direttore del I° servizio di anestesia e rianimazione dell’azienda ospedaliera di rilievo nazionale e di alta specializzazione civico Cristina Benfratelli di Palermo, al risarcimento del danno di 620.748 euro, di cui 283.138 euro per acquisto fittizio di materiale sanitario, 290.998 euro per danno da disservizio e 46.612 euro per acquisto di materiale sanitario non utilizzato poiché fatto scadere di validità.

Per i giudici di appello il ricorso in parte è da accogliere e l’ex primario del Civico dovrà restituire all’azienda 283 mila euro.

 

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