Un focolaio è divampato all’interno del pronto soccorso dell’ospedale Civico di  Palermo. Almeno 14 i medici e infermieri sono risultati positivi nel corso dei controlli effettuati regolarmente.

Ricordiamo che all’interno del pronto soccorso sono ricoverati almeno 50 pazienti Covid alcuni anche in condizioni critiche.

E’ così dall’inizio della seconda ondata delle pandemia. Al momento sono stati eseguiti diversi tamponi agli altri operatori sanitari e molti sono risultati negativi. “”Stiamo cercando di arginare il focolaio – dice Massimo Geraci primario del pronto soccorso – Al momento i positivi sono 14 circa il 10%. Ci sono tanti pazienti nel reparto molti in ventilazione”.

Il commissario Renato Costa è impegnato da ieri per cercare di fronteggiare anche questa nuova emergenza che rischia di rendere ancora più difficoltoso il lavoro di medici e infermieri che stanno lavorando giorno e notte per fronteggiare la pandemia.

“In otto mesi di emergenza avevamo avuto soltanto 3 casi tutti subito rientrati, evidentemente qualcosa è successo ma prima di capire la causa si deve fare il punto della situazione. Oggi avremo un vertice con la direzione per rianalizzare tutti i percorsi organizzativi di accesso e rivederli in chiave più restrittiva” dice Massimo Geraci, direttore dell’area di emergenza dell’ospedale ‘Arnas Civico’ di Palermo dove si è sviluppato un focolaio Covid-19 con 14 sanitari contagiati su 156 dipendenti. “Stanno tutti bene, sono asintomatici – aggiunge Geraci – ma è una percentuale critica, per questo proporrò alla direzione sanitaria l’esecuzione di tamponi ogni tre giorni”.

Appena qualche giorno fa in uno speciale di Casa Minutella per BlogSicilia avevamo raccontanto proprio il Pronto Soccorso del Civico.

Il servizio di Massimo Minutella, andato in onda su BlogSicilia.it, ha raccontato con genuina emozione quanto sta succedendo all’ospedale Civico di Palermo e in ogni altra struttura sanitaria della città, di Sicilia e d’Italia.

Sì, perché la verità, l’unica, l’assoluta, è quella che avviene nei reparti Covid, dove ci sono medici e infermieri che, dopo essere stati eroi durante la prima ondata ma ora sono complici di chissà quale complotto globalista, si sbracciano per curare la gente che sta male e per evitare che questo maledetto coronavirus possa portarsi via esistenze.

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