Sono 756 i nuovi casi di Covid19 registrati a fronte di 6.056 tamponi processati in Sicilia. Ieri i nuovi positivi erano 1.552. Il tasso di positività sale al 12,4%, ieri era al 11,5%.
La Sicilia è a quarto posto per contagi. Gli attuali positivi sono 60.088 con un aumento di 144 casi. I guariti sono 715 mentre le vittime sono 1 e portano il totale dei decessi a 10.985.
Sul fronte ospedaliero i ricoverati sono 542, quattro in più di ieri, in terapia intensiva sono 26, uno in meno rispetto al giorno prima.
A livello provinciale si registrano a Palermo 362 casi, Catania 138, Messina 55, Siracusa 66, Trapani 67, Ragusa 63, Caltanissetta 39, Agrigento 51, Enna 19.
“”Vorrei prenotare la somministrazione del vaccino”, “E’ possibile cambiare data per il tampone di fine isolamento?”, “Quali sono gli orari dei drive-in per i tamponi rapidi?”. Sono queste alcune delle domande rivolte agli addetti dell’ufficio sorveglianza Covid di Catania attraverso il numero verde 800 77 53 75. Alcuni utenti si spingono oltre e chiedono anche consigli sull’uso del saturimetro e sui farmaci da usare, ma in questo caso si suggerisce di mettersi in contatto con il proprio medico. Poi non mancano i quesiti sul green pass e su come comportarsi con un familiare positivo. Lo afferma in una nota l’Ufficio del commissario per l’emergenza covid di Catania, sottolineando come il numero verde, attivo 7 giorni su 7 dalle 8 alle 20, resti “un punto di riferimento importante, un supporto per quanti devono chiarire dubbi su isolamento domiciliare, provvedimenti di guarigione o completamento del ciclo vaccinale”. “Il servizio – spiega il commissario emergenza covid di Catania Pino Liberti – è svolto in modo impeccabile. Peraltro, nelle ultime settimane a rispondere vi sono anche alcuni medici psicologi. La loro presenza rientra nell’ambito della ricollocazione del personale in seguito alla chiusura degli hub”. “Il flusso di telefonate -. aggiunge Liberti – testimonia che il covid, seppur in maniera ridotta, continua a circolare. Quasi ogni giorno riceviamo telefonate di persone che hanno fatto il tampone in modo autonomo e che hanno la necessità di segnalare la loro positività. Si tratta principalmente di dipendenti pubblici e privati. Ma a fronte di quanti si autodenunciano ve ne sono tanti, purtroppo, che non lo fanno più. Noi, comunque, restiamo vigili”.